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Giallo assunzioni nella manovra all’Ars. C’è un comma sospetto. Apre le porte a nuovo precariato?

mercoledì 28 Dicembre 2016
Comincia in salita, ma era scontato, l’esame a sala d’Ercole dell’esercizio provvisorio e del collegato disegno di legge sui precari. Ieri l’aula ha incardinato i due testi, sui quali incombono i fascicoli degli emendamenti presentati dai deputati. Per il ddl precari gli emendamenti sono 110 mentre quelli depositati per modificare l’esercizio provvisorio sono 21. In base all’ordine dei lavori, oggi l’aula comincerà con l’esame degli articoli e degli emendamenti del ddl precari, poi passerà all’esercizio provvisorio. Difficile che i due testi siano approvati entro questa sera. Probabile dunque che i lavori procedano anche domani.
Intanto, la manovrina si tinge di giallo. Con un comma contestato che sembrerebbe alludere alla possibilità di un nuovo ricorso al precariato. La norma è apparentemente nel segno dei buoni propositi, perché conferma- in linea di principio- lo stop a nuove assunzioni. La penna del legislatore, per poca chiarezza o per volontà di ricorrere nuovamente al precariato, sarebbe scivolata nella stesura delle righe conclusive del comma. Eccole: “In deroga alle disposizioni di cui al presente comma, qualora tra il personale con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di cui al presente articolo non siano presenti figure professionali necessarie all’espletamento delle funzioni e dei servizi istituzionali, le amministrazioni interessate possono instaurare rapporti di lavoro flessibile”. Il problema consiste nel fatto che quel comma è relativo ad attività della Regione e dei comuni. Quindi, implicitamente, potrebbe esser utilizzato per quegli enti.  Quelle parole hanno fatto balzare dalla sedia i sindacalisti, che temono l’ennesima norma-trappola.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio e la politica si prepara ad approvare una porcheria“, dichiarano il segretario generale e il segretario regionale della Cisl Funzione pubblica siciliana Gigi Caracausi e Paolo Montera. “Nel ddl sui precari esitato dalle commissioni parlamentari – spiegano -, è stata aggiunta un’appendice che di fatto apre a nuove assunzioni con contratti di lavoro flessibile. Contratti che potranno essere sottoscritti dalla Regione, dai Comuni, nella Sanità. Insomma -aggiungono Caracausi e Montera – mentre non si riesce a dare un futuro certo alle migliaia di precari che attendono una stabilizzazione da decenni, governo e Ars non possono pensare di creare nuovo precariato. Uno scandalo: il presidente Ardizzone cancelli quella porcheria legislativa e l’Ars lavori a norme serie e utili per i lavoratori e per la nostra terra“.

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