“Siamo felici per la nomina di Gibellina a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea. Adesso dobbiamo salvare questo grande Patrimonio dall’arroganza dei fondi finanziari e della grande industria legata alle rinnovabili”. così dichiara Fabio Granata, presidente di “Articolo 9” in merito a Gibellina nominata Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea.
“Gli abitanti delle campagne, delle colline, delle montagne e dei luoghi dell’anima di Gibellina e del suo “paesaggio culturale e ambientale”,
sono infatti minacciate gravemente dal folle progetto di un gigantesco impianto fotovoltaico industriale, grande quanto 100 campi di calcio. Questa area della Sicilia, rigenerata dalla visionaria ricostruzione condotta da Ludovico Corrao in nome dell’arte e della Bellezza, rappresenta un intreccio di Patrimonio materiale e immateriale dove natura e cultura, bellezza e civiltà contadina sono inscindibili da secoli. Siamo custodi di una identità preziosa e unica al mondo, tra segni arcaici e arte contemporanea”, continua Granata.
“Per anni – aggiunge –ci siamo battuti contro abbandono e spopolamento e, ora, il sogno, nostro e di Ludovico Corrao, di realizzare insieme conservazione e innovazione rischia di essere spazzato via da progetti di industrializzazione uniforme e forzata di tutto il territorio naturale e agricolo.
“Rischiamo un gravissimo vulnus del nostro Patrimonio solo per il profitto di imprese che porteranno la ricchezza altrove. – sottolinea Granata – Imprese che non rischiano il proprio denaro ma incassano incentivi sicuri, contributi e agevolazioni nel nome della vuota retorica “Green”.
Dobbiamo fermare la costruzione di questi impianti distruttivi per paesaggio e biodiversità, progettati in luoghi impervi e fragili o in pianure fertili che, con i giganteschi manufatti trasformeranno tutto in una unica ed estesa zona industriale.
Nella sola provincia di Trapani ci sono già più di 1000 torri eoliche alte 200 metri e distese di “parchi solari” estesi per centinaia di ettari a sostituire le produzioni agricole, senza alcuna pianificazione. Attraverso semplificazioni burocratiche approvate con decreti-legge ad hoc, emanati a tempo di record, entrati quindi immediatamente in vigore, abbattendo le regole di salvaguardia, previste per legge, lasciando i territori privi di qualsiasi tutela”.
Granata propone che: “Il Ministero dell’Agricoltura, il Ministro della Cultura e il Governo della Regione Siciliana intervengano subito per:
-Autorizzare senza indugio i progetti di fotovoltaico sulle superfici edificate, sulle aree degradate o di bonifica, al di fuori dei centri storici, così come più volte proposto da ISPRA per raggiungere gli obiettivi europei intermedi al 2030 come stabilito dalla legge”.
-Bandiscano ogni forma di speculazione a spese delle comunità e dei territori “marginali”.
– Stabiliscano che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano essere insediati solo ed esclusivamente nelle aree previste, approvando finalmente il Piano Regionale della Energia:
– Blocchino ogni autorizzazione in aree diverse e le norme che consentono gli espropri in capo a progetti eolici, fotovoltaici e opere accessorie.
-Rispettino i pareri negativi delle Soprintendenze fermando lo scempio in aree tutelate dai piani paesaggistici.
“Solo così saranno legittimati a festeggiare il coronamento del Sogno di Ludovico Corrao” conclude Granata.