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Giochi di guerra al largo della Sicilia in un Mediterraneo sempre meno “Mare nostrum”

venerdì 24 Marzo 2017

Si è conclusa senza troppo clamore la terza edizione di «Dynamic Manta», la gigantesca esercitazione di guerra nel Mediterraneo che ogni anno la Nato organizza per testare le proprie capacità belliche. All’operazione, che si è svolta al largo della Sicilia, hanno partecipato dieci nazioni, una trentina di mezzi aeronavali con i relativi equipaggi e la base di Augusta. Prosegue, invece, fino a mercoledì un’altra esercitazione nella zona compresa tra Pachino e Portopalo.

Alla «Dynamic Manta» hanno partecipato sommergibili provenienti da Francia, Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Stati Uniti, oltre a dieci navi militari di Francia, Grecia, Inghilterra, Italia, Spagna, Turchia e Usa.

L’Italia, era presente con il cacciatorpediniere Luigi Durand De La Penne, il sommergibile Pietro Venuti, e un elicottero SH90 della Marina Militare, e ha fornito supporto logistico attraverso il Comando marittimo della Sicilia, con la base navale di Augusta e la base aerea di Sigonella: in pratica ha fornito i punti di appoggio necessari alle varie forze armate coordinate dal Comando Nato.

Una maxi-esercitazione, che non è andata giù agli attivisti No Muos, che nei giorni scorsi hanno manifestato ad Augusta: “Oggi è l’ultimo giorno dell’esercitazione Nato – hanno detto i responsabili del coordinamento contro il radar Usa – ma altri devastanti war games in Sicilia e nel Mar Mediterraneo sono già in calendario. Resistere e opposi a questo stato di cose rimane il compito delle realtà sociali impegnate quotidianamente nella lotta contro la militarizzazione dei territori, la difesa dell’ambiente e la promozione di una cultura di pace, giustizia sociale, solidarietà e accoglienza“.

Per i prossimi mesi sono, infatti, previste altre esercitazioni militari in Sicilia. E d’altronde, che l’Isola sia una “colonia” Usa non è novità e infatti, non è un caso che venga definita come la più grande portaerei Nato al centro del Mediterraneo. Un ruolo strategico di primissimo livello per gli interessi militari a stelle e strisce, al punto che quella di Sigonella è ritenuta una delle più importanti basi al mondo in fatto di droni. 

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