In alto il video del comizio
“Io vado in Europa per cambiare tutto. Credo che questa attuale costruzione europea vada completamente abbattuta e rifondata”. Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ospite di un forum all’Agenzia Italpress a margine del comizio che ha tenuto sabato 4 maggio a piazza Politeama a Palermo.
“Il nostro modello – ha spiegato – è quello di una confederazione di Stati sovrani che cooperano sulle grandi materie ma sono liberi di autodeterminarsi sulle questioni più prossime ai bisogni dei cittadini. Non faccia Bruxelles quello che può fare Roma. Ma sia un’Europa capace di fare politica estera, di occuparsi di difesa dei confini, di fare lotta al terrorismo”. “I numeri per provare a costruire un’altra Europa credo ci siano. L’obiettivo nostro è costruire una maggioranza che vada dal Ppe fino alla Le Pen”, ha sottolineato la leader di Fratelli d’Italia.
“Orban per noi rappresenta l’anello di congiunzione tra moderati e conservatori – ha aggiunto -. Oggi il Partito popolare dice ‘no, no’ perchè punta a indebolire i movimenti sovranisti. Ma se i movimenti sovranisti, conservatori e populisti dovessero affermarsi, secondo me i margini per una nuova maggioranza insieme al Ppe ci sarebbero ed è l’unico modo di rompere l’attuale schema di potere”. “Io sono scaramantica e poco ottimista ma in questo caso – ha dichiarato – sono estremamente ottimista e penso che saremo la vera sorpresa di queste elezioni Europee”.
“Con Salvini – ha proseguito – siamo sulla stessa lunghezza d’onde, seppur con sfumature diverse, fra tutte la principale è che io non avrei fatto un governo con il M5s. A maggior ragione è stato un errore ritenere che ai grillini si potesse appaltare la politica economica, cosa che sta creando dei disastri inenarrabili. Pero’ sulle grandi questione con la Lega siamo abbastanza affini”. “In Forza Italia c’è un problema di identità, che il partito deve chiarire”, ha evidenziato la leader di Fratelli d’Italia, che ha aggiunto: “Quando leggo le dichiarazioni di Micciche’ che vuole fare una coalizione con il Partito Democratico a me viene confermato che c’e’ un problema di identita’ che va oltre le elezioni europee, dove gia’ c’è una importante divaricazione. Non vado in Europa per fare un inciucio tra il Ppe ed i socialisti”. “Il problema di identita’ in Forza Italia – ha puntualizzato – è iniziato con gli ammiccamenti a Renzi, con il Patto del Nazareno. Fi ha avuto una posizione molto ondivaga. La gente non capisce”.
“Magari mi sbaglio e gli italiani il 26 maggio ci diranno che si sentono rappresentati da Forza Italia. Io lavoro per un altro modello”, ha poi aggiunto. “Il mio obiettivo è di creare un grande contenitore nel campo del centrodestra, che definisco sovranista e conservatore: sovranista per difendere l’interesse nazionale italiano e conservatore per tutelare i valori che hanno fondato la nostra civiltà”, ha proseguito Giorgia Meloni. “Stiamo ricostruendo tutto il mondo del centrodestra, con ottimi risultati – ha aggiunto -. Non ci siamo solo limitati a ricostruire la destra, che era la nostra missione per cui siamo nati. Ma adesso la seconda fase è riallargare e rifondare il mondo del centrodestra”.
“Per il Paese ci vuole la ricetta ‘trumpiana’. Io sono sostenitrice sul piano economico della ricetta di Trump: Shock fiscale, investimenti pubblici, tutela del prodotto italiano e dell’impresa da un lato; taglio delle tasse e sviluppo generato dagli investimenti dall’altro”, ha dichiarato Giorgia Meloni, che lancia l’idea dei “dazi di civilta’”. “L’Unione Europea dovrebbe dire ‘care nazioni che fate dumping o vi adeguate ai miei standard o devo mettere dei dazi di civiltà”. Altrimenti non possiamo reggere”. “Inoltre – ha aggiunto -, bisogna tutelare il marchio italiano, che e’ la cosa più preziosa che noi abbiamo. Il marchio Italia è il primo marchio nazionale per riconoscibilità al mondo, terzo marchio in assoluto dopo Visa e Coca Cola. Non ci rendiamo conto del valore che esso ha”. “La mia ricetta economica? Io convertirei piano piano tutta l’economia italiana verso quello che e’ marchio. Non possiamo competere a lungo termine con la produzione dell’acciaio, pero’ possiamo competere sulla produzione dell’auto”, ha sottolineato. “L’economia italiana dovrebbe essere incentivata ad andare verso tutto quello che e’ riconoscibilita’ del genio italiano, che e’ una forza assoluta – ha proseguito -. Questo bisogna avere il coraggio di farlo. I francesi ad esempio hanno il Dipartimento per la guerra economica, che serve ad impedire alle aziende straniere di entrare nel mercato francese. Io lo farei in Italia”.
Poi, un riferimento al caso Siri. “Penso che alla fine Siri sara’ costretto alle dimissioni, anche se non ci sono gli elementi per farlo dimettere. Ma non credo che si scatenerà una crisi di governo sul caso Siri”, ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia. “Ma non sono queste le risposte che aspetto dal Governo – ha aggiunto -. Una risposta che io pretendo di avere dal Governo, prima del 26 maggio, e che gli italiani devono pretendere di avere, è se il Governo intende disinnescare le clausole di salvaguardia per impedire l’aumento dell’Iva e dell’accise sulla benzina. Quello è il tema che interessa i cittadini, no sapere se Siri si dimetta oppure no. Aumenta l’Iva, aumentera’ la benzina? Penso che sia giusto che si dia una risposta a questi temi, prima che si vada a votare il 26 maggio. Le tasse sono aumentate per il 30% delle imprese, la burocrazia continua ad aumentare. Aumentare l’Iva oggi significa devastare l’economia italiana. Siccome nel Def c’e’ scritto che aumentano. Io penso che ci vuole chiarezza”.
E sulle vicende politiche siciliane: “Musumeci ha ereditato una situazione difficile. Vedo che viene molto spesso additato perche’ l’amministrazione sembrerebbe immobile, non farebbe abbastanza. Ma non e’ facile quando erediti una situazione come quella e se dicidi di metterti a riorganizzare la macchina e’ chiaro che diventa complesso”, ha spiegato Giorgia Meloni. “Qualche risultato – ha aggiunto – sta arrivando. Sul tema dei fondi europei Musumeci ha dato risposte importanti. Fratelli d’Italia ha fatto la sua parte, noi abbiamo contribuito con alcune proposte molto sensate. Facciamo del nostro meglio. Certo, si può fare sempre meglio e molto di piu’ ma per la situazione che si e’ ereditata mi rendo conto che non e’ facile”. “Non do voti, non ho questa presunzione di dare voti – ha proseguito la leader di Fdi -, cerco di dare una mano. Ma Musumeci deve fare attenzione. A me preoccupano molto le dichiarazioni di Micciche’, che dice di andare a fare gli accordi con il Pd. Credo che su questo Musumeci deve fare chiarezza nella sua maggioranza“.
Un comizio molto affollato quello della Meloni, con sostenitori giunti da tutta la Sicilia per sostenere la candidatura alle europee dei candidati siciliani Carolina Varchi, Francesco Scarpinato, Raffaele Stancanelli, Luca Cannata, Francesco Rizzo e Maria Fernanda Gervasi.”La presenza massiccia di sostenitori – dice Carolina Varchi, deputata nazionale e candidata alle europee – è il sintomo della necessità di dare una alternativa di governo sia a Palermo che a livello nazionale. Fratelli d’Italia è il perno della coalizione di centrodestra, senza di noi non si vince, la coerenza paga gli inciuci no. Adesso il 26 maggio è necessario un voto di libertà per far crescere l’unico partito autenticamente sovranista”, conclude Varchi.