La tigre è una delle magnifiche creature che purtroppo è in via di estinzione.
Per tutelare questo animale, dal 2010 ogni anno si svolge l’International Tiger Day il 29 luglio. La Giornata mondiale della tigre è stata istituita durante un summit a San Pietroburgo, dedicato proprio alla sensibilizzazione sui pericoli corsi dal felino.
La situazione
Al mondo sono rimasti circa 4000 esemplari, con un calo della popolazione stimato di circa il 97% rispetto a un secolo fa.
Quattro specie di tigre non esistono più e ne sono rimaste solo cinque sottospecie che si trovano sul territorio asiatico. Nello specifico sono distribuite in maniera disomogenea in 13 differenti Paesi: India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia, Cambogia, Laos e Vietnam.
Le cause dell’estinzione di questo animale sono: l’incessante fenomeno del bracconaggio, il commercio, la perdita dell’habitat e le uccisioni di rappresaglia. Della tigre vengono venduti nel mercato nero gli occhi, le ossa e persino gli organi, ma è la pelle quella più richiesta. Pensate che l’intera pelliccia di questa creatura può costare fino a 50.000 dollari.
Cosa si sta facendo per tutelare le tigri?
Durante il summit di San Pietroburgo del 2010 venne stabilito un obiettivo importante: arrivare entro il 2022 al numero di 6000 tigri in libertà.
La giornata mondiale, oltre a sensibilizzare, è un’occasione per riflettere sui rischi che minacciano questi animali, ma anche per fare il punto della situazione in materia di tutela e organizzare iniziative concrete che stanno dando i loro frutti.
Negli ultimi anni, infatti, nei territori d’origine della tigre, è attivo il progetto Spatial Monitoring and Reporting Tool, un avanzato programma anti-bracconaggio che combina costanti pattugliamenti e tecnologie informatiche all’avanguardia.
Alcuni componenti del Wwf hanno inoltre lanciato la piattaforma APPWG (Asia Poaching Prevention Working Group), sempre per combattere il bracconaggio e gestire nel miglior modo possibile le aree protette.
Obiettivo raggiunto?
L’obiettivo sembrerebbe essere ancora molto lontano.
Secondo il Tiger Estimation Report, in India, Paese che ospita oltre il 60% della popolazione mondiale di tigri, segna una crescita. Nel 2018 sono state conteggiate 2967 esemplari. Ciò mostra un incremento del 30% rispetto al rapporto 2014 che ne conteggiava 2226.
“Dal lancio del Project Tiger nel 1973, i nostri sforzi si sono solo rafforzati. Inutile dire che i numeri continueranno ad aumentare se continueremo con le regolari pratiche di rimboschimento e una maggiore consapevolezza sulla conservazione delle tigri“, dice la National tiger conservation authority, autorità costituita dal Ministero dell’Ambiente e delle Foreste in India.
In Nepal, invece, è stato registrato un incremento della popolazione del 19% a partire dal 2013.
La strada è ancora lunga e, per salvare le tigri e il loro ecosistema, è dunque necessario tutelare le foreste in cui questi felini vivono e contrastare in modo efficace il fenomeno del bracconaggio, ma per farlo bisogna continuare con investimenti economici ed un impegno congiunto tra organizzazioni e i governi che ospitano le ultime preziosissime tigri del Pianeta.