Uncat, Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi, esprime il suo netto dissenso sulla proposta di riduzione a due gradi di giudizio della giustizia tributaria: “La debordante sortita del Presidente Conte, oggi nella conferenza stampa di fine anno, sul ridimensionamento a due gradi di giudizio della giustizia tributaria, pare esprimere il profondo disinteresse del potere verso le ragionate proposte di riforma pervenute da tutte le componenti che operano all’interno della giustizia tributaria”, si legge in una nota.
“Il disegno di ridurre a due gradi la giurisdizione violerebbe la Costituzione se sopprimesse la Cassazione e negherebbe i principi del giusto processo se si riferisse all’appello. Laddove invece occorrerebbe intervenire sulla professionalità e il tempo pieno dei giudici. Sul piano politico – prosegue la nota – , tale proposta, nonostante le ragioni addotte oggi dallo stesso presidente del Consiglio, osteggia platealmente i diritti dei cittadini. Additare il contenzioso sulle cartelle come la causa dei mali, strumentalizzandolo ai fini della riduzione dei gradi di giudizio, pare esprimere il disprezzo del diritto quale strumento di garanzia e di tutela proprio dei cittadini. L’annunciata riforma costituisce il punto di caduta più basso dopo la sostanziale abolizione della prescrizione e l’inasprimento del carcere per i presunti evasori”.
“Uncat ricorda che in Parlamento sono già depositate diverse proposte di legge di riforma presentate anche dalle forze politiche di maggioranza, che oggi invece il premier Conte dichiara di voler coinvolgere nel raggiungimento di questo inaccettabile obiettivo. Uncat – conclude la nota – si aspetta che anche questa ‘proposta’, così come quella avanzata dalla presidenza della Corte dei Conti, siano accantonate per dedicarsi ad una riforma che faccia della Giustizia tributaria un luogo di garanzia delle giuste pretese di amministrazione finanziaria e cittadini”.