Agitazione tra i lavoratori dell’appalto dei servizi di sicurezza all’aeroporto “Falcone e Borsellino”, pronti a scendere in piazza con un sit-in nei prossimi giorni per contestare il mancato pagamento degli stipendi.
Con il cambio appalto avvenuto il 3 febbraio scorso, e l’assegnazione del servizio a un’Ati composta da Ksm, Sicuritalia e Metronotte d’Italia, 20 lavoratori storici ex Ksm (gestore unico del precedente appalto) sono transitati nelle altre due aziende. Dieci sono passati a Metronotte d’Italia e 10 a Sicuritalia.
Da un mese e mezzo le 20 guardie giurate sono rimaste in stand by: attendono l’immissione in servizio, che ancora non avviene per ritardi dovuti ad alcune irregolarità procedurali. E da febbraio la loro busta paga è a zero: non hanno percepito alcuna retribuzione.
La Filcams fino all’inizio aveva contestato le dinamiche del cambio appalto, per il quale si è raggiunto poi l’accordo, sostenendo che i lavoratori sottoposti al transito fossero stati scelti tra le 70 guardie storiche del precedente appalto con criteri “discutibili”. Ma oggi il fermento si estende anche agli altri 50 lavoratori a tempo indeterminato della Ksm, l’azienda capofila del nuovo appalto: la mancata immissione in servizio dei colleghi comporta un sovraccarico di lavoro e turni estenuanti per lo svolgimento dei controlli di sicurezza che le guardie giurate in servizio devono assicurare a varchi e imbarchi e nei locali dell’aerostazione.
“Il malumore è generalizzato, sia per il mancato impiego dei lavoratori che per le condizioni in cui sta svolgendo l’intero appalto. Manifestiamo tutta la nostra preoccupazione – dicono i segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Filcams Manlio Mandalari, che hanno sollevato il caso chiedendo un intervento anche di Gesap, Enac, Polizia di frontiera, Prefettura, Questura – Avevamo raggiunto un accordo, dopo i tanti dubbi già espressi sui requisiti per la scelta dei lavoratori. Al subentro nelle altre due aziende, le guardie giurate ex Ksm avrebbero dovuto essere impiegate come le altre. In attesa dell’assegnazione ai servizi in aeroporto, poi ritardata per irregolarità nelle procedure di inquadramento, le aziende subentranti avrebbero potuto impiegarli in altri appalti. E’ accaduto quello che non doveva accadere e che noi paventavamo”.
“Adesso i lavoratori sono stanchi e protestano, sia chi si è accollato turni pesanti, con riposi e ferie negate, quanto coloro che sono rimasti a bocca asciutta in un momento di maggiore esposizione al disagio economico, dovuto all’aumento dei prezzi e alla benzina alle stelle- aggiungono Aiello e Mandalari – In difesa dei posti di lavoro, siamo pronti a organizzare iniziative di mobilitazione, che potranno creare disservizi e rallentamenti alle operazioni di imbarco e ritardi nella partenza degli aerei“.
La Filcams, dopo aver inviato in precedenza svariate note per sottolineare le irregolarità e i ritardi nell’inquadramento delle guardie, ha scritto nuovamente alle aziende coinvolte, diffidandole ad adempiere “all’immediato versamento delle spettanze retributive dovute, relative alla mensilità di febbraio, per quanto previsto dal contratto”. In attesa di un riscontro, il sindacato si riserva di fare valere ogni diritto e di “intraprendere qualsivoglia azione di mobilitazione che potrebbe causare discontinuità nel regolare svolgimento dei servizi da garantire”.