Corso contro il tempo a Taormina per la sistemazione delle strade a ad un mese e mezzo dal G7 e la viabilità va in tilt nel centro storico che a maggio diventerà poi zona rossa. Sono in corso i lavori di asfaltatura delle strade da lunedì scorso risulta chiusa la Via Garipoli, la bretella A18 che rappresenta la principale via di accesso a Taormina dal casello di Spisone verso il “salotto” della città. Stesso provvedimento toccherà adesso con le medesime modalità alla centralissima Via Bagnoli Croce.
“Dalle ore 00,00 del 07/04/2017 lungo la Bagnoli Croce – ha reso noto il sindaco Eligio Giardina con apposita ordinanza – transiteranno dei mezzi pesanti per lavori di bitumazione“. Per il transito e l’esecuzione dei predetti lavori, si renderà necessario impedire la circolazione di tutti i veicoli, lungo la suddetta via dalla Villa Paradiso (incrocio con la via Roma) sino a Villa Carlotta (incrocio con via Pirandello). Alle porte di Pasqua si va, insomma, verso 20 giorni di sostanziosa paralisi della circolazione veicolare a Taormina, dove già la chiusura di Via Garipoli ha riversato i flussi veicolari sulla Via Pirandello, alimentando code veicolari anche di 30-40 minuti. Via Pirandello si è trasformata in una “camera a gas” che ha imprigionato parecchi pullman sia di linea che turistici, tra le proteste dei turisti e con le guide turistiche costrette a cercare di placare le proteste spiegando ai visitatori di Taormina il motivo per cui si stanno verificando tali situazioni.
I sacrifici hanno assunto le sembianze di un calvario. In atto (con appalto aggiudicato ad una impresa di Mussomeli) il piano di interventi finanziato dal Governo con 991mila euro e già destinato a raggiungere quota 1 milione e mezzo di euro considerando gli altri oneri divenuti necessari in corso d’iter per le molteplici attività da realizzare su circa 10 km di territorio. Si tratta di un pacchetto di manutenzione inerenti: risanamento superficiale del manto stradale; predisposizione di nuova segnaletica orizzontale, sostituzione di parte della segnaletica verticale, sostituzione delle barriere metalliche sul viadotto ubicato nella parte iniziale di via Garipoli in prossimità dello svincolo autostradale e ripristino dei tratti di barriera visibilmente danneggiati; ripristino, auspicato da tempo, dei muretti di via Roma; pitturazione degli imbocchi delle gallerie presenti lungo gli itinerari; pitturazione degli imbocchi della ringhiera del belvedere di piazza IX aprile e di quella presente adiacente l’albergo San Domenico. Verranno effettuati, in particolare, interventi lungo dieci chilometri di arterie comunali e provinciali di accesso al centro storico e nel perimetro della zona rossa, nelle vie San Pancrazio, Circonvallazione, Dionisio I, Rizzo, Roma, Bagnoli Croce, Pirandello, Guardiola Vecchia e lungo la Sp 10.
Questo non è altro che il prologo ai disagi maggiori attesi per il mese di maggio, quando parcheggiare a Taormina diventerà una “mission impossible” per i suoi abitanti e per chi arriverà da fuori. Dal 2 maggio in poi sino a fine mese il parcheggio Porta Catania verrà interamente requisito dalle Forze dell’Ordine ed il parcheggio Lumbi si avvia a diventare sede di uno dei quattro ospedali da campo previsti nel periodo del G7 a Taormina (gli altri tre al Porta Catania, nel piazzale della funivia a Mazzarò e al casello A18 di Giardini Naxos). In questo calderone di restrizioni alla viabilità ed ai movimenti, i taorminesi si ritrovano sin da adesso a dover rimanere bloccati e incolonnati tra le auto e i bus. Ecco perché da più parti già ci si chiede cosa accadrà tra un mese, quando per motivi di sicurezza le strade del centro storico dovranno essere liberate per consentire lo svolgimento del G7 e delle relative attività logistiche di preparazione. Servirà un pienone di pazienza in uno scenario nel quale la morale impietosa della favola è che i disagi appaiono di gran lunga superiori a quel che rimarrà di questo tormentato G7: ovvero poco o nulla.
E ci si chiede, inoltre, quanto sarà efficace e duratura l’opera di asfaltatura in atto, da qualcuno non a caso definita “Operazione ultimo rattoppo“, come nel caso emblematico della Via Teatro Greco dove inizialmente era stato previsto un piano di intervento per apporre sul manto stradale (ed anche in piazza Vittorio Emanuele) il basolato che già si trova in Corso Umberto. Poi i piani sono cambiati e si andrà adesso a collocare un tappetino color miele deasfaltenizzato. Ma quanto resisterà poi questo tappetino? Taormina, già da tempo, è sempre più interessata di frequente da lavori e contro-lavori che nel volgere di poco tempo portano a bitumazioni “mordi e fuggi” lungo le principali arterie di accesso ed uscita dalla città.