Puntuale, metodica, snervante, dopo l’emergenza di stagione degli incendi si presenta immutabile e uguale a sé la difficile stagione dello smaltimento dei rifiuti in estate.
Soluzioni che non arrivano, impiantistica dai tempi lunghi e dei percorsi burocratici che si aggrovigliano tra loro; persino il punto critico degli oneri economici a carico dei Comuni non è per niente una novità.
Dai vertici di Srr Città Metropolitana Catania, il presidente Francesco Laudani, ormai un’autorità in materia, profila un quadro critico che rischia di diventare allarmante: “Per quanto riguarda la mia Srr l’emergenza coinvolge una parte di Comuni. Non ci sono più discariche aperte, hanno tutte raggiunto i quantitativi massimi. Nel 2022 siamo riusciti a far conferire una serie di Comuni nella discarica di Enna. Siamo partiti con una tariffa di 107 euro, a Enna si conferisce a circa 207 euro a tonnellata. I Comuni che allora non avevano raggiunto il quantitativo del 65%, in particolar modo Catania, il cui servizio di differenziata è partito dopo a causa delle varie gare andate deserte, ad oggi conferiscono all’impianto di Sicula, in cui risulta Tmb. I rifiuti vengono totalmente inviati fuori Regione, fuori Italia. Siamo quasi ad un costo di quasi 380 euro a tonnellata. Nel nostro caso la vera emergenza riguarda i Comuni che sono stati costretti a modificare il costo dell’indifferenziato facendo riferimento sempre al prezzo originario di 107 euro e sono stati costretti a modificare i Pes con un importante aumento della tassa a carico dei cittadini“.
Laudani è consapevole della necessità di un percorso a tappe, uno snodo tra soluzione ed esito che fino a questo momento non sempre è stato favorevole alle società di gestione: “Chiederemo un incontro con l’assessore Roberto Di Mauro e il presidente della Regione Renato Schifani per capire come intervenire e poter ottenere i ristori. Attualmente, per il prossimo anno i Comuni dovranno rivalidare i Pes con degli aumenti non indifferenti”.
I COSTI
La Regione è intervenuta con la copertura degli extra costi per colmare una parte delle spese sostenute nel secondo semestre, dal primo giugno al 31 dicembre 2022. “Tutto il 2023 è a carico dei Comuni, il Governo regionale ha garantito questa quota ma quello che tutti i sindaci faranno è chiedere alla Regione di fare come nel palermitano o nel trapanese di chiedere un intervento importante, un aiuto per il 2023“.
La situazione rischia addirittura di peggiorare. L’allarme sembra spostarsi anche verso il differenziato. In questi giorni infatti nella provincia di Catania è scoppiata l’emergenza legata al conferimento di carta e cartone.
Negli anni i Comuni hanno aumentato le percentuali di differenziata, tanto che ad oggi, esclusa Catania, la media si attesta a circa al 70%. Nonostante ciò le quantità autorizzate negli impianti sono quasi esaurite. Gli impianti presenti nel territorio, per altro, sono privati. A causa dei costi di selezione e stoccaggio troppo alti, infatti, non esistono impianti pubblici.