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La relazione di inizio mandato

I primi 4 mesi di governo De Luca a Taormina: dalla lotta ai morosi alle nuove sfide

mercoledì 27 Settembre 2023

A 4 mesi dal verdetto delle elezioni del 28 e 29 maggio, è già tempo di un primo bilancio a Taormina sui primi 120 giorni di operatività dell’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca, che il 2 ottobre andrà in aula consiliare per la relazione di inizio mandato.

Il successo ottenuto con il 65% dei consensi in primavera ha consegnato a piene mani le chiavi della città al leader di Sud chiama Nord che sin qui si è concentrato anche e soprattutto sulle spinose questioni riguardanti la materia finanziaria di un Comune che dal luglio 2021 è al dissesto e che secondo De Luca rischiava di ricadere persino nel baratro di un ulteriore default quando l’ente tornerà “in bonis”.

Per l’attuale sindaco non c’erano, insomma, le condizioni per una ripresa dell’ente su solide basi economiche e finanziarie. Da qui il discusso piano “Salva Taormina”, con il quale De Luca ha deciso di mettere in campo una serie di misure forti per blindare i conti del palazzo, passando per una raffica di aumenti immediati che hanno suscitato non poche discussioni.

“L’aumento degli incassi nei parcheggi e alla funivia ad agosto hanno fatto capire che non c’è stato il tanto temuto contraccolpo e che, come detto anche dal presidente di Asm, Giuseppe Campagna, siamo sulla strada giusta”, ha risposto De Luca, replicando così alle critiche che hanno accompagnato la manovra contestata dall’opposizione che l’aveva definita “inaccettabile e oltremodo vessatoria” verso i contribuenti.

De Luca ha parlato a più riprese e con toni forti delle criticità ereditate dalle precedenti gestioni di Palazzo dei Giurati, ingaggiando uno scontro pesantissimo con il suo predecessore Mario Bolognari e l’ennesima resa dei conti tra l’attuale ed ex sindaco è adesso in agenda per il 2 ottobre prossimo, quando si andrà in aula consiliare per una seduta di Consiglio comunale dedicata alla relazione di inizio mandato del Comune di Taormina. “Stiamo finendo di redigere la sintetica radiografia dell’eredità politico amministrativa in vista del Consiglio comunale fissato per il prossimo 2 ottobre. In quel documento ci sarà tutto. E’ nostra abitudine scolpire in un apposito documento, dibattuto in sede di Civico consesso, le sorprese che abbiamo trovato aprendo i cassetti e gli armadi”. Questo il monito di De Luca, un messaggio politico “alla De Luca” che, senza troppi giri di parole, promette di riaccendere scintille tra l’ex sindaco e ora leader dell’opposizione e il sindaco in carica.

Sin qui, oltre al “Salva Taormina”, De Luca ha puntato l’attenzione sulle questioni del riordino del carico e scarico e della raccolta rifiuti, con altrettante ordinanze. E se nel primo caso si è così visto un Corso Umberto più ordinato e libero dal caos mattutino, per quanto riguarda invece il servizio di nettezza urbana la questione rimane più che mai aperta. L’Amministrazione De Luca ha ingaggiato una contesa aspra e dal finale ancora tutto da scrivere con la ditta incaricata, lamentando la qualità dei servizi, con diverse contestazioni mosse dalla Giunta e l’impresa ha risposto, a sua volta, annunciando le proprie azioni legali. Una battaglia, quella sulla raccolta rifiuti, che è stata accompagnata da dichiarazioni al vetriolo delle parti e si avvia verso le aule di tribunale, ma soprattutto poi sono emersi i disagi visti e vissuti in città nella stagione estiva. La vicenda ora si avvia verso il momento della verità.

De Luca ha poi detto addio alla Fondazione Taormina Arte, con l’uscita del Comune dall’ente culturale e la consegna delle chiavi alla Regione Siciliana, ora rimasta l’unico socio. Il Comune darà vita presto ad una nuova fondazione che si chiamerà “Taormina in the World”. Nel frattempo l’ex sindaco di Fiumedinisi, Santa Teresa di Riva, Messina e Città Metropolitana, ha portato a caso un primo risultato sul fronte della guerra con la Regione sul Teatro Antico, ottenendo all’Ars il placet per avere la disponibilità del sito per 5 giornate al mese, mentre rimane aperta la partita con gli organizzatori privati degli eventi. I primi mesi sono stati anche quelli della revoca dell’assegnazione ad un privato del bando di gara per il Palacongressi e dello stop alla convenzione sul Palazzo Corvaja – che intendeva istituire un museo – tra il Comune e il Parco di Naxos, al quale però adesso il sindaco intende cedere l’ex La Giara e la Badia Vecchia (oltre che la sede degli uffici tributi) nell’ambito dei provvedimenti mirati a far quadrare i conti del Comune.

E sempre i primi mesi di governo De Luca sono stati in particolare quelli della “guerra” senza tregua ai morosi, gli evasori dei tributi non pagati al Comune, con un buco che avrebbe raggiunto addirittura i 50 milioni di euro (con i riflettori accesi su Imu, bollettazione idrica e Tari) nell’arco degli anni ed al cui riguardo sono finiti nel mirino pure i dipendenti del Comune e delle partecipate. Da qui l’avvio di quella che De Luca ha definito “una nuova era” nella quale “non si potrà più prescindere dalla regolarità contributiva” e la previsione di misure come la banca dati per stanare i morosi. Senza dimenticare i controlli in atto sui mancati pagamenti del suolo pubblico, che hanno portato all’eclatante episodio estivo di un gazebo rimosso in Via Apollo Arcageta per il mancato pagamento del canone dovuto al Comune dal 1989 in poi.

Adesso, al tramonto della stagione turistica, non sono poche le sfide che attendono l’Amministrazione in carica e tra queste c’è sicuramente quella di imprimere un cambio di passo, non più rinviabile, nelle frazioni, che sino a questo momento continuano a soffrire come d’altronde accade da tanto tempo a questa parte. Arriverà il momento cruciale a Mazzeo e a Trappitello e nelle varie zone periferiche che hanno dato fiducia a De Luca con la speranza di non essere ancora dimenticate e di trovarsi “al centro del villaggio”. Per adesso, forse anche per le difficoltà finanziarie dell’ente e nel contesto dell’estate che è da sempre incentrata sulle dinamiche del turismo e del “salotto” di Taormina, la svolta non c’è stata ancora e la fase finale del 2023 diventa un primo spartiacque, il banco di prova per capire lo scenario effettivo che interesserà le frazioni.

Ad un bivio, poi, il destino del patrimonio del Comune, che dovrebbe rappresentare il valore aggiunto e che, invece, è stato sinora una “zavorra”, con una lunga serie di immobili ridotti all’abbandono, fatiscenti o persino affittati senza che nelle casse municipali sia arrivato poi l’importo delle locazioni. Senza dimenticare le scuole, che continuano a soffrire, sia in centro che nelle frazioni, e altre priorità come la viabilità, dove si dovrà decidere se dare avvio alla Ztl ed in quali modalità, tenendo conto che rimane l’esigenza del potenziamento del Corpo di Polizia locale. Infine, Asm si avvia verso la trasformazione in Società per Azioni, che dovrebbe scattare dal 2024.

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