Dopo la Finanziaria all’Ars arriva il ‘collegato’, l’insieme delle norme cioè stralciate dal testo della legge di stabilità e delle altre che hanno seguito, per scelta e volontà della maggioranza, un percorso diverso rispetto al documento approvato dall’Aula domenica scorsa.
Al centro del nuovo testo che impegnerà il centrodestra e gli eventuali volontari della collaborazione parlamentare, che hanno fatto capolino tra le fila delle opposizioni nella sessione della Finanziaria, torna l’ambizioso progetto voluto dal governo e dall’assessore Armao, del soggetto unico finanziario
Tra Irfis, CRIAS ed Ircac dunque, a breve, le novità, potrebbero non mancare.
Ma da dove riparte la scommessa? Sono fugati i dubbi, eliminate le perplessità? Si riscoprirà ancora integra, coesa e senza crepe la coalizione che supporta Musumeci?
La prospettiva di una riduzione della spesa è stata più volte ribadita dall’assessore all’Economia Gaetano Armao: “I costi triplicati delle strutture Irfis, Ircac e Crias, ammontano per le imprese a 15 milioni di euro. Non ci sarà un problema di personale che verrà distinto tra coloro che si occuperanno dell’aspetto bancario o finanziario”.
Complessa rimane la procedura di liquidazione considerato che ci sono circa 400 milioni di euro di risorse in contenzioso.
Del resto, il vicepresidente della Regione sull’argomento è il primo a non cercare fughe in avanti: “questo disegno- puntualizza- è già stato avviato dal parlamento con il documento di economia e finanzia ed era inserito nel discorso programmatico del presidente Musumeci all’Ars. L’integrazione degli istituti finanziari- assicura- non sarà un fatto traumatico -Avverrà senza licenziare nessuno, senza trasformare il finanziamento agevolato in credito bancario. Rimangono due diversi settori di intervento, ma dobbiamo andare verso la semplificazione e la razionalizzazione”.
Al di là del fatto, comunque, che il ‘collegato’ conterrà anche l’esame di altre norme, tra cui la riforma degli IACP, rimane da capire se tra gli scettici della prima ora sulla riforma degli enti, primo tra tutti il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona, siano intervenuti ravvedimenti o cambiamenti d’opinione significativi.
La prova del nove per l’esecutivo che vuole tracciare una stagione ambiziosa di riforme, passa dunque dalla nuova performance a cui è chiamata l’Aula.
Chiuso il capitolo della Finanziaria, il governo Musumeci pensa ad avviare la stagione delle riforme per la quale auspica lo stesso livello di interlocuzione avviato con il parlamento siciliano, opposizioni comprese. Vedremo con che risultati.