Il settore degli archeologi in Sicilia è sicuramente un tema molto caldo e delicato. Giovani da formare e un mercato del lavoro che non è ancora pronto a valorizzarli al meglio. ilSicilia.it ha raggiunto Daniele Malfitana, ordinario di Archeologia, Presidente della Scuola Superiore di Catania e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, per discutere di questo argomento, ponendo l’attenzione anche sulle carenza della Regione, soprattutto in ambito concorsi e sul mancato dialogo tra pubblico e privato.
CONCORSI
“Abbiamo tanti ragazzi. Ogni anno si formano circa 20 laureati eccellenti che purtroppo non vengono assorbiti nel mercato del lavoro, dove c’è una mancanza cronica soprattutto di archeologi, oltre che di altre figure. Propongo di puntare sulle competenze, attingendo da questo bacino di persone che vengono fuori dalla Scuola di Archeologia. La Regione investa sui concorsi invece di lasciare il settore completamente sguarnito. Negli anni ci sono stati anche molti pensionamenti che non hanno avuto mai un ricambio. Dovremmo approfittare di questo per investire sulle giuste competenze e dunque valorizzare le persone che si formano. Anche perché, poi, i ragazzi o vanno a lavorare all’estero o ripiegano sull’insegnamento. Invito l’assessore a sbloccare e fare questi concorsi. Il Presidente Schifani aveva già fatto capire che in qualche modo c’è la voglia di andare oltre ai limiti che lo Stato ha imposto negli anni passati, a causa dei debiti della Regione. Questo però ha comportato la moria di tanti settori“.
“Le Sovrintendenze, i parchi, i musei, sono stati messi, anche a causa della normativa della Regione, un po’ nelle condizioni di avviare un dialogo che in alcuni casi c’è. Come nel nostro caso con la Sovrintendenze di Catania. Il problema rimane quello di dare lavoro alle persone che studiano e da noi si formano. Quindi, quando chiudono il percorso, il modo per continuare questo dialogo è quello che, una volta completato il proprio curriculum, un giovane sappia che la Regione, con regolarità, ogni 2-3 anni, bandisce dei concorsi, per cui sarà possibile entrare nel sistema regionale dei Beni Culturali. Ma questo non deve avvenire ogni 15-20 anni, nei quali ci sono stati anche cambi di passo nella normativa e nei pensionamenti, senza più un ricambio. Così il sistema si sta sempre più sguarnendo. La programmazione per il sistema regionale è fondamentale“.
“Bisogna investire sulla cultura e su queste competenze professionali. Non è un investimento a vuoto. In realtà, è molto importante: significa valorizzare nel modo giusto competenze che formiamo. Si forma l’archeologo perché deve diventare un archeologo poi, però, non gli do la possibilità di essere messo sul mercato, di lavorare nelle strutture“.
DIALOGO TRA PUBBLICO E PRIVATO
“Se la Regione non vuole o non può fare concorsi allora studi una forma di interazione tale che il sistema pubblico, la Regione, possa dialogare con il sistema privato, cioè il l’archeologo, che può lavorare come libero professionista o in gruppi di archeologi, che si consorziano e creano una struttura professionale“.
“I giovani non sono disincentivati ma dobbiamo metterli nelle condizioni di capire quello che potranno ambire e fare nel futuro. Ai miei ragazzi non solo do insegnamenti di archeologia ma anche di economia, di gestione progettuale, di management. Tutti quegli aspetti che servono per completare la persona. Per capire cos’è un industria culturale e creativa, per capire la progettazione, cos’è la preparazione di un budget, come si gestisce, come si incastrano le risorse, come si fanno le programmazioni economiche finanziarie. Significa avere anche persone pronte a fare gestione manageriale. Il traporto tra pubblico e privato può essere la chiave per gestire il patrimonio culturale in Sicilia“.
BUROCRAZIA, GIUSTE COMPETENZE E L’APPELLO ALL’ASSESSORE AMATA
“Il tema della burocrazia è un tema importante che non riguarda solo la Sicilia, è il male un po’ di tutto il sistema della pubblica amministrazione. E’ fondamentale per il funzionamento di una macchina ma in alcuni casi può essere snellita. Non conosco l’assessore Amata ma da quello che ho letto mi è sembrata favorevole a compiere questo snellimento burocratico, e che voglia investire sulla gestione manageriale. Sarebbe bello che l’assessore prendesse di petto il sistema italiano sulla direzione delle strutture museali, dei parchi archeologici. Ad oggi funziona che l’assessorato emana un atto di interpello e chi ha le competenze e l’anzianità di servizio può fare domanda per ottenere la direzione di un parco archeologico. A quell’atto di interpello presentano domanda non solo archeologi ma anche figure che con l’archeologia non hanno nulla a che fare. Alcuni parchi archeologi siciliani sono diretti da agronomi, che può partecipare perché la Regione ha eliminato il cosiddetto ruolo per competenze ed istituito un ruolo unico, procedendo per anzianità. Bisogna dunque investire si sulle competenze ma sulle giuste competenze. Il ritorno all’esperienza manageriale può risolversi modificando la normativa attuale, facendo in modo che la direzione dei grandi musei e delle grandi strutture regionali vadano per un bando di tipo internazionale. Questo è quello che è successo nel sistema normativo del Ministero dei Beni Culturali e che la Regione non segue in quanto è a statuto speciale. Sarebbe una svolta importante. Bisogna introdurre degli elementi di innovazione e procedurale che possono servire a dare una spinta al sistema altrimenti tutto continua a rimanere stantio“.
IL CONSIGLIO REGIONALE DEI BENI CULTURALI
“Un tema che voglio portare all’attenzione dell’assessore è quello della costituzione del Consiglio Regionale dei Beni Culturali: un organo di tipo consultivo che purtroppo è scaduto da tempo non è stato mai convocato durante gli anni del governo precedente. Ha la capacità di programmare, fissare criteri sull’assunzione del personale, fornire la programmazione delle attività complessive: è una struttura di grande supporto per la politica. L’assessore rappresenta un settore ma chiaramente ha bisogno di una struttura scientifica di supporto e questo Consiglio è molto importante e dovrebbe essere ricostituito al più presto“.