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Il futuro del trasporto pubblico gommato, la sfida per Amat ed Ast su mezzi e servizi

martedì 9 Luglio 2024
Amat, linea 104 in via Libertà

Il futuro del trasporto pubblico gommato passa da mezzi e servizi più efficienti. In un periodo nel quale Comune di Palermo e Regione Siciliana stanno investendo molto sul ferrato, le società Partecipate che si occupano del TPL in Sicilia sono chiamate ad una riflessione.

Le sfide dei prossimi anni

Nei prossimi quattro anni, la città di Palermo sarà interessata da una rivoluzione dettata dai cantieri per le prime cinque linee del tram. Un’opera che inizierà, a novembre, con l’avvio dei lavori per realizzare la linea C, ovvero la tratta che collegherà l’area di via Pitrè alla Stazione Centrale, e che proseguirà successivamente con le linee B, A1, E1 e F. Un servizio di cui si sta occupando Amat e che oggi costituisce uno dei principali vulnus sotto il profilo della tenuta dei bilanci. Sul fronte regionale invece ci sono da risolvere le criticità di Ast.

Intervenuto ai microfoni dei giornalisti durante l’inaugurazione della fermata “De Gasperi”, l’assessore Alessandro Aricò ha annunciato un piano per rilanciare i servizi e l’efficienza dell’azienda. Ma il potenziamento delle linee ferrate siciliane, in particolare sull’asse Palermo-Catania-Messina, unito alle difficoltà che riguardano i principali assi extraurbani ed autostradali, pongono domande a cui si dovrà dare risposta.

Il Comune di Palermo e il caso Amat

Partiamo da Amat, società Partecipata che si occupa del servizio di trasporto pubblico locale per conto del Comune di Palermo. Come è noto, l’azienda del presidente Giuseppe Mistretta sta attraversando un momento di difficoltà sotto il profilo dell’efficienza. L’officina di via Roccazzo è ridotta ai minimi termini, complici anche le defezioni che, a fine marzo, hanno riguardato gli ex 37 lavoratori interinali. Fatto che, a cascata, riduce il numero di mezzi disponibili per le corse giornaliere, con un gruppo di autobus in strada che si aggira intorno alle 100 unità su circa 160 previste nel periodo estivo. In settimana, si sono registrati disagi anche per il servizio navetta, con le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo rimaste a tratti sguarnite di mezzi.

Fatto che ha mandato su tutte le furie il sindaco Roberto Lagalla, il quale dovrà pensare anche ad un piano di mobilità notturna in vista del 400° Festino. C’è poi la questione legata ai bilanci e alla programmazione. L’azienda non ha ancora varato il nuovo piano industriale. Ed anche il rinnovo del contratto di servizio è in alto mare. Inoltre, sul futuro dell’azienda pesa il mancato rinnovo degli accordi di secondo livello (buoni pasto, straordinari, ecc.), il che ha provocato l’indizione della quarta giornata di sciopero del 2024 da parte dei sindacati. Richieste che si scontrano con i paletti posti dal piano di riequilibrio e con la necessità di non forzare troppo il borsellino della spesa. Dalla Regione non è ancora arrivata la norma interpretativa necessaria a sbloccare i famosi 12 milioni di euro dei fondi predisposti per l’emergenza covid. Elemento che ha contribuito al forte passivo del bilancio 2022, chiuso con un saldo negativo di oltre 21 milioni di euro. Trend invertito invece sul bilancio 2023, varato con un attivo di circa 2 milioni. Cifre a cui l’Assemblea dei Soci dovrà mettere il sigillo il prossimo 10 luglio alla presenza degli assessori Brigida Alaimo e Maurizio Carta.

Il progetto di rilancio della Regione sull’Ast

Poi c’è il fronte regionale, il quale ovviamente poggia le sue basi sul futuro di Ast. Anche l’Azienda Siciliana Trasporti esce da un periodo abbastanza tribolato. Sono state numerose le mobilitazioni dei lavoratori, preoccupati per il proprio futuro professionale. Di recente, il Governo Regionale ha varato la norma sulla ricapitolarizzazione dell’azienda, ovvero sull’ingresso di nuove fonti di attivo necessarie a garantire la stabilità della società e il rilancio economico-finanziario. Fatto di cui ha parlato l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, intervenuto ai microfoni dei giornalisti durante l’inaugurazione della fermata del passante ferroviario “De Gasperi”.

Nelle prossime settimane verrà avviato un percorso di trasformazione di AST SpA in società in house – ha evidenziato l’esponente di Fratelli d’Italia -. Ci sarà un rilancio. Stiamo valutando il piano industriale, in particolare il numero di chilometri di percorrenza annui. Dobbiamo migliorare i servizi. In questi anni sono capitate delle disfunzioni. Ci scusiamo per questo con i cittadini. Dobbiamo migliorare questo genere di attività. Le corse non devono diminuire. Necessitiamo servizi efficienti. Questo è il nostro obiettivo non solo per AST ma anche e soprattutto per l’intero trasporto pubblico locale“.

Il futuro passa da mezzi e servizi efficienti

In un momento storico in cui cantieri ed investimenti sul trasporto pubblico ferrato avanzano, per le società che hanno fatto del gommato la propria ragion d’essere deve cambiare qualcosa, soprattutto in termini di servizi e di mezzi. L’epoca green impone un aggiornamento della flotta delle vetture. Inoltre, i treni hanno la possibilità di garantire (quantomeno in teoria) la geolocalizzazione della posizione e quindi un’idea di massima dei passaggi all’interno delle varie stazioni.

Un elemento su cui Amat ha provato a lavorare da circa un anno con l’installazione di decine di paline, in particolare sull’asse fra viale Strasburgo e via Terrasanta, oltre che in punti strategici della città come via Maqueda e piazza Croci. Peccato che le stesse non siano ancora in funzione, rendendo complesso anche il percorso di sviluppo dell’app “Muoversi a Palermo“, sviluppata da Amat e Sispi con la collaborazione di Almaviva al fine di garantire un tracciamento in tempo reale dei mezzi. Infine, c’è da considerare lo stato delle strade extraurbane e della viabilità. Fatto critico soprattutto per Ast e per le aziende di trasporto pubblico privato. E’ chiaro che i due servizi, ferrato e gommato, possono tranquillamente coesistere. Ma è altrettanto vero che per garantire la competitvità di quest’ultimo servizio servirà un cambio di marcia. Una svolta da dare nel più breve tempo possibile.

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