Un farmaco salvavita diventato a pagamento mette in difficoltà oltre 2000 famiglie siciliane. Stiamo parlando del glucagone spray. Un presidio sanitario monodose fondamentale per i soggetti diabetici che l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha declassato ad ottobre 2023 in classe di rimborsabilità C. Dunque, un farmaco privato dall’esenzione.
Il farmaco ha un costo base di 84 euro a dose. Un vero problema soprattutto per quei nuclei familiari indigenti che vivono con un soggetto diabetico grave in casa. L’alternativa è costituita da una soluzione intramuscolo. Un’iniezione che prevede un mix di un liquido e del principio attivo in polvere, il quale va commisurato al peso del soggetto a cui va somministrato. Il meccanismo è più complesso. Soprattutto in quei momenti concitati della fase acuta che può vedere anche lo svenimento del paziente. Per questo, un gruppo di genitori siciliani ha deciso di organizzare un presidio il prossimo 22 ottobre a Palermo. Iniziativa alla quale si sta affiancando una petizione online avviata dal presidente della IV Commissione Consiliare a Palermo Salvo Imperiale.
Come funziona il farmaco?
Il glucagone è un ormone pancreatico, antagonista dell’insulina. In pratica, le due sostanze hanno funzionamenti opposti, come i due poli di un interruttore della luce. L’insulina stimola la conservazione degli zuccheri sotto forma di glicogeno (anabolismo) in organi e muscoli, mentre il glucagone ha l’effetto contrario, ovvero favorisce il rilascio degli zuccheri nel sangue (catabolismo). Un equilibrio chiave per il corpo umano, soprattutto per i soggetti diabetici che possono andare incontro a situazioni di ipoglicemia. Ed è in situazioni acute di questo tipo che il farmaco spray sopracitato viene usato, come spiega ai microfoni de ilSicilia.it Evelin Lo Verde, genitore di un bambino diabetico che parteciperà al prossimo presidio convocato a Palermo.
“Il glucagone è il farmaco salvavita che utilizziamo nei casi di ipoglicemia grave dei diabetici, ovvero quando questi soggetti sono svenuti e non possono assumere zuccheri per via orale. Fino ad un anno fa, in commercio c’era uno spray nasale monodose che va semplicemente infilato dentro la narice e spruzzato. Per spiegarlo in termini profani, lo spray stimola il rilascio del glucosio conservato nel fegato fronteggiando così la soluzione d’emergenza e permettendo l’intervento del 118. L’alternativa è una soluzione intramuscolo, ovvero un’iniezione, composta da un liquido che va miscelato ad una polvere che va dosato in base al peso. Lei si immagini la situazione. Mio figlio svenuto per terra. E io, con il cuore a mille, dovrei fare questa operazione?“.
Verso un presidio a Palermo
L’altro grande problema è rappresentato dalle spese. “Lo spray nasale si usa instantaneamente. Abbiamo a che fare con una patologia pesante. Dobbiamo andare ad acquistare un farmaco salvavita da 84 euro. Dobbiamo prenderne due, uno per la casa e una per la scuola. Ci sono dosi che hanno periodi di scadenza brevi. A volte lo buttiamo senza utilizzarlo“. In altre Regioni sono state prese contromisure. “In altre Regioni risulta esantato, come in Emilia Romagna e in Puglia“. Fatto per il quale alcuni genitori hanno scelto la via della mobilitazione per far sentire la propria voce. “Per questo giorno 22 ottobre stiamo organizzando una manifestazione davanti all’assessorato alla Salute di piazza Ottavio Ziino, a Palermo. Stiamo parlando di circa 2000 bambini per tutta la Sicilia. Non è un numero censito, ma è molto indicativo. Ci sono tante famiglie in difficoltà“.
La petizione online
C’è chi ha scelto una strada parallela. Come il consigliere comunale della DC Salvo Imperiale. Il presidente della IV Commissione a Palermo ha avviato una petizione online sulla piattaforma Change.org per stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema. “Dopo aver lanciato un appello al presidente della Regione, Renato Schifani, ho creato una petizione online affinché il glucagone spray, utilizzato come farmaco salvavita dai pazienti diabetici, soprattutto bambini, anche in Sicilia possa essere distribuito gratuitamente. L’Aifa nell’ottobre del 2023 ha declassato il farmaco nella fascia C, rendendolo perciò a pagamento e non più gratuito (costo di una dose è di circa 84 euro). Appare chiaro come non solo le fasce meno abbienti della popolazione possano riscontrare difficoltà nell’acquisto dello stesso. Chiedo al governo regionale, attraverso la petizione, di intervenire per rendere il farmaco gratuito e nuovamente fruibile a tutti i pazienti“.