A Roma si lavora per cercare di trovare una soluzione per le ex Province siciliane e salvarle dal dissesto finanziario. Il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, ha incontrato i responsabili degli uffici della Ragioneria generale dello Stato e il ministro Giovanni Tria.
Durante il vertice con gli uffici finanziari dello Stato si sono vagliate tutte le possibili soluzioni per gli enti intermedi siciliani. Una di queste prevede, appunto, un intervento legislativo d’urgenza che consenta agli enti in difficoltà finanziaria di chiudere i bilanci utilizzando, in deroga alla normativa vigente, gli avanzi. In tal modo si potrebbero utilizzare gli stanziamenti in conto capitale di provenienza ed entità certe.
Ma non si tratta dell’unica via individuata per salvare le ex Province: nel corso dell’incontro è emersa un’ulteriore ipotesi di salvataggio, un’intesa nel breve periodo tra il governo centrale e la Regione siciliana per consentire lo sblocco di risorse immediatamente disponibili per le ex Province per far fronte alle prime necessità di carattere finanziario.
Sulla questione è intervenuto il deputato messinese Nino Germanà, di Forza Italia, che si è espresso criticamente riguardo a un incontro in cui Villarosa aveva spiegato i particolari dell’operazione Salva Province: “Non credo di essere stato il solo a non capire come il sottosegretario Villarosa intenda risolvere il grave problema economico, a causa del prelievo forzoso, in cui versano le nove province siciliane – ha affermato Germanà – tale proposta normativa verrà veicolata in un apposito ‘provvedimento d’urgenza’. Probabilmente è un mio deficit di comprensione ma continuo o non capire cosa si intenda con il termine provvedimento. Un decreto legge o un emendamento a una legge in discussione in Parlamento? Una cosa è certa – dice ancora Germanà -, in Commissione bilancio alla Camera dopo che il relatore ha illustrato la proposta di legge che mi vede come primo firmatario il governo ha fatto scena muta“.