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La vigilia

Il mercato “futuristico” del Palermo si è concluso, testa al Bari per centrare il record casalingo

giovedì 1 Febbraio 2024

Suona il gong  finale del calciomercato. In un gennaio dalle trattative congelate l’unica a battere un colpo è stata la serie B. Le compagini della cadetteria non hanno perso tempo e sono corse ai ripari nel tentativo di spezzare l’equilibrio che domina il campionato. Nel bene e nel male il club di viale del Fante è tornato a vestire i panni del protagonista.

Ma come ne è uscito il Palermo da questa sessione? Sicuramente indenne ma con “rischiose” scommesse sul futuro. Sul piatto i milioni fioccano.

Alla corte di Corini sono arrivati Filippo Ranocchia, Salim Diakité e Chaka Traorè. Tutti under, forze fresche e giovani: procedono dunque spediti i lavori in corso per la costruzione di una rosa dal futuro competitivo. Già, perché ai più di cinque milioni già sborsati per i primi due si aggiungono quelli per il talentuoso classe 2004 proveniente, in prestito con diritto di riscatto fissato a dieci milioni (otto milioni più due di bonus), dal vivaio del Milan. A balzare all’occhio sono le manovre strategiche messe in atto dalla società. Con le cessioni di Mateju e Valente restano infatti vacanti due slot over che lasciano ampi margini in vista dell’orizzonte più lontano del post finale di stagione.

Ma non è stato tutto rosa e fiori. Questo mercato verrà ricordato anche come quello dei mancati arrivi e delle beffe. A far sognare i tifosi, sin dai primi giorni, era stato il nome di Caso. Inseguito fino all’ultimo respiro, in una corsa asfissiante testa a testa con la Cremonese. Il tutto si è concluso con un nulla di fatto, con la permanenza dell’attaccante a Frosinone. Poi la pista dell’usato sicuro e il ritorno in auge di vecchie conoscenze, come Bettella ed Elia. Gli intrighi con lo Spezia non hanno riguardato solo il figlio d’arte ma anche altri due profili. Sembrava infatti a un passo lo sbarco di Verde in Sicilia ma la doppietta rifilata al Pisa, in quella che sarebbe dovuta essere l’ultima delle sue partite in bianconero, è valsa addirittura la proposta di rinnovo. E così il club rosanero avrebbe virato su Antonucci. Anche in questo caso la trattativa si sarebbe incagliata sulle proposte “inadeguate” dei liguri, che in entrambi i casi avrebbero chiesto come contropartita Vasic. Un valzer di profili tutto concentrato nei giorni finali che ha mandato in tilt la piazza, come fosse finita in una telenovelas, e posteggiato in stand-by la cessione di Valente, sbloccata solo nelle ultime 24 ore con l’intesa di massima raggiunta con il Milan per Traorè

Intanto arrivano i primi pensieri nella testa del tecnico rosanero: conosce molto bene la rosa a sua disposizione, Ranocchia ha dimostrato contro il Catanzaro di sapere il fatto suo e Diakité ha già fatto innamorare tutti con la determinazione sfoggiata durante la conferenza stampa di presentazione avvenuta in settimana. Per tagliare il traguardo della quarta vittoria consecutiva casalinga, miglior risultato mai raggiunto durante l’era Corini, Brunori e compagni dovranno essere spietati contro il Bari. Dopo un inizio zoppiccante tra le mura domestiche, il Barbera si è trasformato in una fortezza inespugnabile, capace di impaurire formazioni come Modena, Cremonese e Pisa. Del pareggio a reti inviolate, valido per la prima giornata di campionato al San Nicola, è ancora impresso l’errore dal dischetto di Di Mariano. Insomma, nonostante la doppia superiorità numerica, l’ansia da prestazione aveva certamente tirato un brutto scherzo.

Cattiveria e carattere restano i due punti nevralgici della compagine palermitana. I risultati altalenanti di questi ultimi due mesi, dove sono state solo due le sconfitte rimediate (Catanzaro e Cittadella) si traducono anche in una crisi difensiva e di continuità in trasferta. C’è chi ha visto nella sfida contro i calabresi un passo avanti rispetto al match contro la formazione di Gorini. Contro i galletti sarà la volta buona?

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