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Il ministro Lamorgese a Palermo: “Ripresa vicina, ma occhio alla mafia infiltrata” | VIDEO

giovedì 27 Maggio 2021

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Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo avere presieduto il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presso la Prefettura di Palermo, ha affrontato le questioni mafia e migranti.

La sicurezza è funzionale allo sviluppo e preserva i confini territoriali, tutelando la società civile dalla criminalità organizzata “Le mafie hanno grandi capacità di adattamento e di infiltrarsi nei sistemi di economia locale. La prevenzione avviene attraverso apposite misure e le operazioni di controllo del territorio come quelle ‘Alto Impatto che stanno dando ottimi risultati. Bisogna fare squadra e le istituzioni devono fare rete. Vedo che c’é una grande sintonia qui a Palermo tra le istituzioni e lo scopo delle autorità e che devono fare in modo che la città di Palermo sia sicura perché la sicurezza porta sviluppo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

La ripresa può avvenire solo se si realizza nella legalità e con la massima attenzione perché la criminalità organizzata ha rinnovato il suo impegno in questa fase. Dobbiamo fare fronte con tutti i mezzi che abbiamo e le attività delle forze di polizia”. Per fare un esempio, “abbiamo avuto un aumento del 7% delle interdittive, proprio perché l’attività di controllo da parte delle istituzioni ha funzionato”.

La garanzia della sicurezza nazionale passa anche attraverso la corretta gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, attuando efficienti protocolli di sicurezza volti a contenere la diffusione del contagio.

La crisi sanitaria e, di riflesso, quella economica c’é, ma occorre guardare al futuro con fiducia  “Molte aziende sono state chiuse con un tasso di disoccupazione in crescita, ma sappiamo che la ripresa sta per arrivare, il piano vaccinazioni sta postando i
suoi risultati”,  ha aggiunto il ministro dell’Interno.

La visita istituzionale a Palermo del Ministro Lamorgese ha sollevato questioni trasversali: in campo una serie di obiettivi che mirano a rafforzare i controlli dei flussi migratori irregolari, a contrastare la rete criminale che sfrutta il traffico di esseri umani, guardare allo sviluppo delle attività economiche colpite da una crisi senza precedenti e all’allargamento dei canali regolari di immigrazione nell’Unione Europea.

L’Unione europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo, invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia.
La discussione ed il confronto sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere! In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. È una tragedia annunciata.
E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate”, così si legge sulla pagina Facebook del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci

Hanno preso parte alla riunione il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il capo del dipartimento per le libertà civili e l’Immigrazione Michele Di Bari e il primo cittadino del capoluogo siciliano.

“Esprimo gratitudine al ministro Lamorgese per l’ottimo lavoro che sta svolgendo a tutela della sicurezza del nostro paese. La pandemia ha stressato tutti e le istituzioni hanno ben controllato il territorio palermitano. Abbiamo evitato in sinergia col ministro, grazie anche ai provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale, che in città esplodesse la bomba sociale. In tal senso i servizi sociali hanno dato risposta e questo si traduce in termini di sicurezza e richiama il tema della ripresa. Ora ci attendono nuove sfide per il futuro”, ha detto il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando.

Sul tema migranti Orlando ha poi  sottolineato “l’esigenza di accogliere in regola, garanzia di sicurezza. Ma prima c’è un tema più importante, cioè salvare le vite in mare. Si tratta di un tema europeo. Ho rilanciato la proposta, ben accolta dal presidente David Sassoli, di un RECS, un servizio civile europeo di salvataggio salviamo le vite. La loro visibilità è la condizione primaria per pretendere che vengano rispettati i loro diritti”.

“La situazione in Spagna è completamente diversa rispetto a quella italiana. La zona di Ceuta e’ un’enclave. Noi ci dobbiamo confrontare con frontiere marittime. Anche noi abbiamo la possibilità di rimpatriare 80 migranti a settimana. Non dobbiamo confondere i due aspetti che non possono essere paragonati”, ha spiegato Lamorgese parlando di migranti.

Infine, è stato affrontato il problema da parte di molti comuni italiani di approvare i bilanci: “Ho illustrato al ministro la mobilitazione dell’Anci Sicilia che sta coinvolgendo tutti i sindaci dell’isola per dire con chiarezza che in queste condizioni non si consente ai comuni di operare producendo gravi danni ai cittadini”

Immigrazione e criminalità organizzata non sono state le uniche tematiche oggetto del confronto politico- istituzionale. Un punto stampa, infatti, anche a Palazzo d’Orleans dove il governatore Nello Musumeci, ha ricevuto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, per la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Ministero degli Interni e la Regione Siciliana con l’impegno di garantire la conservazione del patrimonio culturale e artistico-monumentale dell’Isola.

Ringrazio il ministro Lamorgese per avere siglato questo protocollo d’intesa. Oggi abbiamo avviato un percorso di collaborazione che prende il via dai beni culturali e dagli edifici di culto. Dalla Sicilia parte un segnale forte per mettere in sicurezza le chiese che necessitano di restauro, alcune centinaia. Gli interventi conservativi saranno realizzati con risorse dello Stato e tramite le Soprintendenze per i Beni culturali. Sono già 140 i progetti esecutivi. Tutelare parte del nostro patrimonio culturale e riuscire a valorizzarlo è importante per rafforzare l’offerta turistica, perché abbiamo voglia di ospitare milioni di visitatori dopo questo anno drammatico. Sono convinto che questa sarà solo la prima di una serie di opportunità di collaborazione istituzionali”, così ha commentato il presidente Musumeci.

 

 

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