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“Vorrei evitare di lavorare sull’ordinario e continuare a sognare, non dimenticando ciò che è stato fatto nel bene e nel male”. Sono questi i presupposti del neo-assessore alle Culture del Comune di Palermo, Mario Zito.
Nella prima conferenza stampa istituzionale, il sindaco Leoluca Orlando ha voluto presentarlo proprio nel giorno di Santa Rosalia “per rimarcare il momento della città“.
L’assessore era stato nominato il 10 luglio, a seguito delle dimissioni di Adham Darawsha.
Sulla nomina
“Non ho avuto modo di fermarmi un giorno – dichiara Zito –. Nel giro di un’ora e con una sola telefonata ho accettato l’incarico, e sto già tentando in tutti i modi che le mie cinque deleghe dialoghino tra di loro quasi come una delega unica. Non posso non nascondere l’emozione del giuramento alla vigilia del Festino, con le parole di don Lorefice e il film su Santa Rosalia, a cui ho partecipato come direttore dell’Accademia di belle arti, che hanno creato un turbine di emozioni”.
“So che quello che mi aspetta è un compito difficile – prosegue – ma sono pronto a raccogliere la sfida. È stato un onore per me giurare alla vigilia del Festino e sono davvero molto emozionato”.
Il programma
“Palermo è e sarà sempre un laboratorio permanente di idee. Farò parte di una squadra”, sottolinea Zito.
“Come Capitale della cultura e con Manifesta, Palermo si è svelata: ci siamo accorti in tanti di quanto è bella, con le visioni che gli artisti hanno saputo donarci. Ora è iniziata la stagione del raccontarci, ma è previsto ci sia qualcuno che ascolti. Che ascolti le periferie, ma anche gli abitanti di Palermo in generale, per scambiarci esperienze. Palermo è una città che per estensione non si può circoscrivere a un solo quartiere, ed è una città bella, da vivere tutta. Come diceva Elio Vittorini: ‘Quando la città è bella, le persone sono belle’. Nel racconto ci sta proprio tutto quello che vuole essere il mio programma. Raccontarsi, dunque, ma anche dialogare con tutti, perché l’arte entra dovunque”, spiega l’assessore.
Ma mette subito in chiaro che: “passerò per l’assessore dei ‘no’, viste le condizioni economiche in cui ci troviamo ne sarò orgoglioso. Non credo che l’assessorato abbia il compito di finanziare a pioggia gli eventi, ma bisogna perseguire un modello. La stagione in cui si arrivava in assessorato e si chiedevano soldi ormai è finita. I fondi vanno investiti in progetti che prevedano un post, e non solo quello che viene vissuto al momento”.
Sulla delega dei Sistemi espositivi e museali, e delle biblioteche l’assessore evidenzia che “ne abbiamo una presenza unica in città, fra le maggiori nel territorio nazionale. Ora non siamo più giustificati dal lockdown… i musei non possono restare chiusi. Dobbiamo puntare a nuovi spazi espositivi e mettere in rete quelli che già ci sono”.
Invece, per quanto riguarda la delega alla Partecipazione sarà fondamentale l’approvazione in consiglio comunale del “Regolamento di collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la gestione di beni comuni”.
“Questo strumento – spiega Zito – potrebbe essere la soluzione per gli artisti che giustamente cercano spazi, e che in questo momento li chiedono perché fare spettacoli dove devono addirittura pagare loro non è pensabile. Sicuramente dobbiamo capire quello che avverrà con gli artisti – ribadisce – e con questa sacrosanta protesta di una categoria che dobbiamo sostenere in qualche modo, prevedendo soluzioni prima immediate e poi a lungo termine”.
L’appoggio agli artisti
“Bisogna vedere l’approccio su tutto quello che ci sta accadendo. Da direttore dell’Accademia delle Belle Arti capisco bene la difficoltà di potersi esprimere e di non avere gli spazi per farlo. Tra le mie priorità vi è l’instaurazione di un dialogo, insieme a tutte le forze culturali, e gli artisti per trovare degli strumenti creativi per soluzioni condivise in modo che ritorni quell’entusiasmo che è tipico ed è la cifra di quell’artista che deve sbarcare il lunario. Il futuro è in mano dei creativi. la città ha bisogno degli artisti.” Sono state queste le parole concitate dell’assessore.
E su questo anche il Sindaco Orlando ha evidenziato che, anche per questo, la scelta di Zito “è sembrata la più naturale: il direttore dell’Accademia di belle arti. Non possiamo non essere vicini al mondo della cultura, alla sacrosanta protesta degli attori, a coloro che non sono strutturati all’interno di un’istituzione pubblica e non possono ricevere contributi. E questo in una città che ha un numero di artisti crescente ogni giorno, per merito proprio degli artisti che animano la città e condividono una visione e un linguaggio”.
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