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L'aggiornamento

Il patrimonio di Taormina vale 306 milioni, ma una larga parte è inagibile

mercoledì 6 Marzo 2024

Il patrimonio del Comune di Taormina cresce di valore e passa dai 289 milioni di euro a 306 milioni con la nuova stima effettuata dalla casa municipale e formalizzata nelle scorse ore con apposita delibera di Giunta. I 188 beni di proprietà dell’ente sono comprensivi di un vasto elenco di palazzi e infrastrutture ma anche locali adibiti ad attività commerciali, terreni (46) alloggi (8) e altre categorie tra cui anche dei sottosuoli (4). Ad ampliare il valore di questo patrimonio arriverà anche la recente donazione effettuata prima della sua morte dal benefattore Salvatore Galeano, che vale almeno 4 milioni di euro ma la cui stima definitiva è ancora in corso a cura di un professionista incaricato.

L’intenzione dichiarata del Comune è quella di costituire una Spa che dovrebbe gestire il tutto e che si chiamerà Patrimonio Taormina Spa ed è stato avviato dalla Giunta De Luca l’iter in questa direzione.

Spicca il valore del Palacongressi che rimane il gioiello più “prezioso” – ad esclusione dei parcheggi comunali – con una valutazione di 24 milioni di euro, e che il Comune ha deciso di gestire in house dopo una precedente procedura che era stata avviata dall’ex Amministrazione e che era poi anche andata in appalto. Rimangono anche e soprattutto diverse situazioni di beni che al momento sono inagibili e che necessiterebbero di significativi investimenti per tornare funzionali. Sono diversi gli esempi in tal senso, a partire dalla scuola elementare “Vittorino da Feltre”, immobile chiuso ormai dal 2004 e che ha un valore di 4 milioni e mezzo di euro, ma soprattutto il Capalc di contrada Sant’Antonio.

L’ex scuola convitto albergo è un vero e proprio “buco nero” del patrimonio di Palazzo dei Giurati, con un valore di 22 milioni e 735 mila euro che è in pratica “virtuale”, perché l’immobile è inutilizzabile da ormai 30 anni a questa parte, poteva e doveva diventare un “fiore all’occhiello” per la città ma è sempre rimasto una grande incompiuta. Non a caso il Comune, nel tempo, ha provato ad imbastire delle trattive con enti di rilievo, e pure con la Cassa Depositi e Prestiti e con Rfi ma in nessuno caso si è arrivati ad una svolta. Più volte il Capalc si è avviato verso una vendita che poi non c’è mai stata, perché la condizione di degrado del bene lo rende ad oggi anche inappetibile per eventuali realtà che potrebbero interessarsi a questo complesso.

Si è avviato, invece, verso il recupero Casa Grandmont con un finanziamento da 979 mila euro concesso dalla Regione (su iter avviato nella scorsa legislatura) per un progetto di social housing. Si parla di un edificio del valore Un milione 286 mila euro, che sarà interessato – con iter a cura di Iacp – ad un intervento che prevede la riqualificazione edilizia, la realizzazione dei sette alloggi sociali ed un centro di aggregazione. L’iniziativa dovrebbe riguardare alloggi e servizi abitativi per soggetti giovani (coppie) e/o anziani a “prezzo calmierato”.

Rimane, soprattutto, inagibile ed inutilizzato dagli Anni Novanta, l’ex circolo dei forestieri, che si trova sotto la piazza IX Aprile e ha un valore di Un milione e 557 mila euro: un immobile con un panorama mozzafiato, ma che ad oggi è distante da una svolta, necessita di fondi per essere ristrutturato e non ha ancora un’identità ben precisa e una destinazione verso quello che dovrebbe essere il maquillage del bene.

Destino in sospeso anche per altri due “gioielli” del Comune di Taormina: Badia Vecchia (6 milioni) e l’ex night La Giara (11 milioni), per i quali il Comune aveva avviato una trattativa finalizzata a trasferire questi immobili al Parco archeologico di Naxos-Taormina. Una decisione definitiva arriverà, in tal senso, dopo la fine della fase di dissesto, che dovrebbe concretizzarsi tra maggio e giugno di quest’anno.

Nell’inventario dei beni di cui dispone il Comune di Taormina rientra l’ormai ex piscina comunale di contrada Bongiovanni, chiusa dal 2017 e che ha un valore di 8 milioni e mezzo di euro. L’immobile ad un certo punto sembrava destinato a diventare una struttura polivalente per altre discipline come basket e volley, riflessioni ancora in corso per una svolta che resta lontana. Ed infine c’è l’ex pretura di Corso Umberto, palazzo storico che il Comune aveva conferito al patrimonio di Taormina Arte e sul quale l’Amministrazione De Luca ha disposto lo scorso anno la revoca di quell’affidamento e ha deciso di riprendersi il bene, in una vicenda che si è avviata però verso un contenzioso per la questione della restituzione delle chiavi richiesta dal Comune e ad oggi negata da TaoArte.

Tra i beni del Comune sono elencati anche i parcheggi affidati in gestione ad Asm, il Lumbi (30 milioni), Porta Catania (32 milioni) e il Porta Pasquale (18,5 milioni). Nel complesso, insomma, il vasto elenco dei beni di proprietà del Comune di Taormina conta su immobili operativi e produttivi, si cercherà di imprimere un cambio di passo nelle locazioni, in un contesto che ha visto sfumare per l’ente da diversi anni a questa parte circa 5 milioni di affitti non riscossi e che per un’ampia parte non sono più recuperabili. Rimane soprattutto il problema di parecchi edifici ed aree, circa un terzo dei 188 disponibili, che sono inutilizzabili e piuttosto lontani da una prospettiva di utilizzo nel breve o medio termine.

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