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"Gioielli" da rivalutare

Patrimonio Taormina, De Luca: “Nascerà una società per la gestione dei beni”

venerdì 12 Gennaio 2024

Si va verso la nascita di due nuove società partecipate a Taormina per la gestione dei servizi ma anche del patrimonio. Nel primo ambito l’obiettivo dichiarato è quello di procedere nell’anno appena iniziato all’avvio della fase di trasformazione dell’Azienda Servizi Municipalizzati in società per azioni ma ora all’orizzonte spunta anche la costituzione di una società a a totale partecipazione pubblica, con finalità di gestire tutti gli immobili di cui è proprietaria la casa municipale. E’ la direzione in cui sta andando l’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca e i prossimi mesi dovrebbero portare ad una prima svolta in tal senso.

L’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina ha affidato l’incarico ad una società per “l’assistenza e consulenza industriale, economico-finanziaria e giuridico-legale in vista della trasformazione in Spa”, richiedendo un’attività di assistenza e consulenza e in questo contesto si è rivelato che “dopo la conclusione del periodo di liquidazione, sulla base delle direttive impartite dall’Amministrazione comunale in carica si rende ora necessario procedere alla trasformazione in società per azioni” e “considerata la complessità della procedura, occorre avvalersi di un organismo esterno che sia in possesso degli indispensabili requisiti di professionalità ed esperienza in procedure simili”.

Un altro studio sul passaggio in Spa dell’Asm era stato disposto nella precedente legislatura dall’allora Amministrazione Bolognari e l’esito, in sostanza, delle valutazioni fatte da un esperto aveva sconsigliato la trasformazione di Asm in Spa, mentre adesso si è scelto senza indugi di far diventare realtà la Spa e questo ulteriore approfondimento giuridico dovrebbe arrivare al più presto in Giunta e anche all’esame del Consiglio comunale. L’Asm, già in questa prima fase dell’anno, tra l’altro ha ottenuto dalla Regione Siciliana, nell’ambito della legge finanziaria, la possibilità di estendere l’attività del trasporto pubblico locale ed è caduto il divieto che c’era sin qui nei comuni turistici (come Taormina) di effettuare il servizio in altri comuni limitrofi. Ciò significa che si potranno prevedere delle linee che oltre a collegare Taormina centro e le frazioni, avranno modo di connettere Taormina pure con Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola.

Ma la scommessa su cui punta la casa municipale, e sulla quale si concentrerà la maggiore attenzione, riguarda il “nuovo corso” per la gestione del patrimonio. Sulla base delle previsioni del “Salva Taormina” varato nel luglio del 2022, si andrà ad effettuare la costituzione di una società a totale partecipazione pubblica, che dovrebbe occuparsi della gestione di un patrimonio, quello del Comune di Taormina, che vale quasi 300 milioni di euro. Questa nuova società dovrebbe diventare realtà dopo l’uscita del Comune dal dissesto finanziario, attesa in primavera.

Si guarda alla prospettiva di un cambio di passo, in un contesto nel quale l’ente pubblico può vantare la titolarità di tanti immobili ma una larga parte è in condizioni di degrado, fatiscenza e inutilizzabilità totale. La strategia, in sostanza, riprende quanto fatto a Messina dall’allora Amministrazione guidata proprio da Cateno De Luca – ora sindaco di Taormina – che il 7 ottobre 2019 ha costituita la società “Patrimonio Messina Spa”, sodalizio in house providing del Comune di Messina, con il compito di occuparsi della gestione, valorizzazione e dismissione del Patrimonio Immobiliare dell’ente. Nel frattempo si effettuerà una ricognizione della situazione, prevedendo “alla luce della gestione fallimentare derivante dalla concessione a terzi”, la gestione degli stessi in economia, ed in caso negativo la dismissione.

“Nascerà una società – spiega De Luca – che sarà un braccio operativo dell’Amministrazione e che gestirà tutti gli immobili del Comune di Taormina ma si occuperà anche della gestione e delle verifica, dal suolo pubblico a quanto altro ancora rientra nel patrimonio in termini di ragionamento. Non è pensabile che ciò che dà il valore alla città, in questo caso un valore immobiliare al Comune di Taormina poi non abbia portato nulla in termini di ritorno economico per l’ente. Non c’è un immobile sul quale il Comune di Taormina sia riuscito ad avere un beneficio per il proprio bilancio. Adesso si cambia, il patrimonio va rifunzionalizzato e deve dare un beneficio non solo in termini economici al Comune ma soprattutto al territorio. Il cambio di passo vogliamo farlo passare da queste scelte strategiche che non possono più essere rimandate”.  

Il banco di prova su quello che sarà poi l’effetto “rivitalizzante” e quindi l’esito effettivo di questa strategia passerà da vari beni che sono ormai in una situazione di disastro totale che si protrae da tempo immemore: dal Capalc di contrada San’Antonio, che aspetta una riqualificazione e una destinazione da ormai 30 anni, passando per l’ex impianto natatorio di contrada Bongiovanni chiuso dal 2017, senza dimenticare altri immobili come l’ex ospedale (l’ala di cui è proprietaria la casa municipale), sprofondati nell’oblio e che pure in passato hanno rappresentato dei punti di riferimento per la Città di Taormina

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