Il 2024 è stato presentato a più riprese anche come l’anno del Ponte. Decenni di discussioni e progetti che, a detta del ministro Salvini, potrebbero iniziare a prendere forma e a concretizzarsi proprio questa estate.
Ponte si o Ponte no? “La domande è: Ponte come?“. Così ha esordito Tiziano Minuti, responsabile del personale e della comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist. “Nella nostra terra non c’è mai stato un tale volume di investimenti. Saremmo miopi nel dire che siamo contrari. Quando ci sono tutte queste risorse di mezzo la Regione Siciliana non può mettersi di traverso ma deve assecondare il flusso e proporsi per governarne le ricadute“.
La costruzione dell’infrastruttura porterebbe certamente vantaggi all’Isola e a tutto il Mezzogiorno. La “concorrenza“ non intimorisce però la compagnia che anzi intravede nell’opera delle ghiotte opportunità di sviluppo. “Uno dei fondatori della nostra azienda – dichiara Minuti – Giuseppe Franza diceva sempre che “gli anni della costruzione del Ponte sarebbero stati per la Tourist e per la Caronte i più ricchi della loro storia”. E’ un’opera faraonica che sarà costruita sul mare e verranno trasportati materiali da costruzione, merci e uomini“. Le navi della Caronte & Tourist in tal senso si candiderebbero per “essere la piattaforma logistica. Per loro natura, poi, i ponti nel corso dell’anno chiudono per lavori di ordinaria manutenzione. In quei periodi l’Isola non può rimanere isolata e quindi l’uso dei traghetti sarà necessario. Una quota di mercato si perderà ma molto dipenderà dalle tariffe. Se verrà previsto il pagamento di un pedaggio saranno gli utenti a capire cosa sarà più conveniente“.
Ma non solo. Lo sguardo è anche rivolto al mondo del turismo. Da questo punto di vista infatti il Ponte “può diventare per il territorio dello Stretto quello che è la Tour Eiffel per Parigi. Lo pensiamo come una vera attrazione con negozi, ristoranti, un museo del mare o del ponte. Una sorta di villaggio da far visitare ai turisti di tutto il mondo che vengono a vedere il Ponte, in caso anche dalla nave traghetto“.
L’obiezione ai più scettici? “Il Ponte non è nemico delle altre infrastrutture e potrebbe rivelarsi un volano straordinario per il sistema di trasporti su strada, su gomma o via mare e per l’economia non solo per le due province di Messina e di Reggio Calabria ma di tutto il sud Italia“.