Che non sarebbero state rose e fiori lo ha capito sin dalla campagna elettorale a sindaco, nel 2021, quando contro di lui si candidarono nella lista d’opposizione moglie, migliore amico e papà. E gli facevano i comizi contro. A urne chiuse Eugenio Aliberti è stato confermato sindaco di Rodì Milici per il secondo mandato ma in Aula si è trovato contro la moglie Nadia Rivetti e il miglior amico “che chiamo compare”, Fortunato Maio. Il papà Carmelo invece non è stato eletto. Insomma due consiglieri sui tre dell’opposizione li ha proprio in casa.
“Le loro idee non coincidevano con le mie e si sono candidati all’opposizione, è giusto così, in consiglio comunale ognuno porta avanti le sue idee e il suo ruolo, com’è giusto che sia”, racconta il sindaco ai giornalisti del Tgr Rai Sicilia e del Corriere del Mezzogiorno. Eugenio Aliberti è orgoglioso di quel che la sua amministrazione ha fatto e sta facendo infatti dopo il primo mandato del 2016 è stato riconfermato nel 2021. Forte dei risultati si è anche candidato alle Regionali del 2022 con Cateno De Luca (nella lista che non ha superato lo sbarramento) e nel comunicato di ringraziamento per i voti presi ha sottolineato il sostegno della famiglia e della moglie a riprova di un clima di grande rispetto e serenità.
Il sindaco evidenzia i risultati ottenuti con la raccolta differenziata che a Rodì Milici ha percentuali da record, e la sua rielezione a presidente dell’Unione di Comuni “Valle del Patri”. Insomma le critiche, spesso anche durissime, come quella volta che dopo un dibattito acceso in consiglio comunale fu costretto a ritirare un provvedimento, ben vengano. E sia chiaro che amico e moglie non usano affatto i guanti con il sindaco.
“Le critiche le accetto sempre se sono costruttive, l’importante è rispettare le idee degli altri. Mia moglie e Fortunato usano il dialogo ma a volte i toni sono accesi e le ripercussioni in famiglia ci sono….ma siamo persone intelligenti, non volano i piatti”.
Insomma niente Guerra dei Roses in versione politico-amministrativa, ma idee chiare e rispetto dell’altro. E a chi sussurra che invece, proprio in virtù dei rapporti familiari l’opposizione sia troppo morbida sono proprie le parole di Nadia Rivetti a rispondere.
“Sconti non se ne fanno a nessuno. Noi donne – spiega la moglie Nadia Rivetti, farmacista del paese– – siamo votate a fare la guerra perché siamo guerriere nate. Se mi metto in testa una cosa, vado avanti. Ammetto che anche a casa ci scappa qualche litigio tra me e il sindaco, ma grazie al supporto dei figli tutto finisce in una risata. Ovviamente a casa comando io“.