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Lo scontro

Messina: guerra dei cordoli tra i pro Darwin e i “si stava meglio quando si stava peggio”

giovedì 31 Agosto 2023

Ogni mattina un messinese si sveglia e si affaccia alla finestra non per ragioni meteo ma per scoprire se per caso, l’iper attivismo dell’assessorato alla viabilità abbia previsto l’installazione dei cordoli sotto casa, una nuova pista ciclabile, la nona Ztl, un parcheggio simil-interscambio, una raffica di stalli blu, un’isola pedonale  quando non un arcipelago pedonale.

Se tutto tace, tira un sospiro di sollievo e prepara il caffè. Se invece ci sono gli operai all’opera per installare “gli strumenti di tortura” contro la figura mitologica dell’uomo a 4 ruote, allora il messinese scatta foto e sui social inizia una protesta che resterà tale. Virtuale insomma. Negli ultimi due anni l’assessore alla viabilità e vice sindaco Salvatore Mondello nella classifica degli amministratori è precipitato negli inferi dei cattivissimi.

TUTTO COMINCIO’ CON L’ISOLA PEDONALE

In principio fu l’isola pedonale nel viale San Martino, versione extensions, fin dove nessun amministratore negli anni aveva mai “osato”, sia in ampiezza che in periodo di vigore (QUI) Poi vennero i parcheggi d’interscambio a tappeto (QUI), anche in zone che non sono d’interscambio, gettando nel panico centinaia di messinesi che si son visti trasformare aree di sosta in stalli a pagamento. E qui le proteste, anche per l’avvio di cantieri che hanno trasformato arterie vitali in imbuti, si sono levate altissime. Fino a fine dicembre si sosterà gratis, poi si vedrà. In piena estate l’annuncio che l’autunno sarà caldissimo perchè le sei Ztl diventeranno progressivamente realtà, turbando i sonni di quasi tutti i messinesi.

I CORDOLI OPERA DI SATANA

Ma la vera dichiarazione di guerra è stata, sul finire dell’estate con l’installazione dei cordoli a tutela di corsie preferenziali per bus e pista ciclabile nel corso Cavour e corso Garibaldi  (QUI)  e da ieri, anche nel viale San Martino (nei tratti che non sono isola pedonale). Entro fine anno saranno installati fino a Villa Dante. In realtà i cordoli altro non sono che un mezzo coercitivo per far rispettare le regole dal momento che la linea segnaletica di demarcazione non ha mai scoraggiato invasioni di corsie in controsenso, parcheggi in sosta vietata, doppie e triple file. I cordoli sono stati visti, soprattutto nelle zone dove ci sono scuole e negozi, come l’invasione dei carri armati, come opera di Satana. E se i cordoli nel corso Garibaldi hanno inviperito le famiglie degli studenti che hanno rinviato la protesta a settembre, quelli nel viale hanno visto alzare le barricate da parte dei commercianti (che già vedono l’isola pedonale come il fumo negli occhi). A nulla vale l’obiezione che lungo il viale San Martino, da DECENNI c’è il divieto di sosta quindi chi parcheggia “al volo, un minuto” per prendere l’aperitivo al bar con gli amici, fare la spesa al supermercato e simili commette un’infrazione da sempre.

FAVOREVOLI E CONTRARI

Messina si è quindi divisa in due gruppi: quello contrario ai cordoli “viviamo in un regime di polizia e comunque sono pericolosi. I ciclisti saranno sì e no 100 in tutta la città. E come si va in farmacia? E i disabili? E se devo andare al tabacchino/bar/negozio? E davanti alla chiesa in caso di funerale come fanno scendere la bara? La fanno portare ai ciclisti? La carreggiata è stata ridotta a una sola corsia. Negli anni ’70 e ’80 il viale era un’autostrada”. I favorevoli sono i sostenitori della mobilità sostenibile, quelli che guardano alle altre città anche europee e quelli che sono per il rispetto del codice stradale: “se la teoria evoluzionistica è vera prima o poi i messinesi nasceranno senza piedi”.

Insomma sui social è guerra tra chi guarda avanti e chi indietro nel tempo. E’ vero, Messina non è città di ciclisti ma è altrettanto vero un altro dato, quello demografico. La città si spopola e chi resta ha un’età media alta, stiamo diventando una città di anziani, sono i giovani ad andare via. Chi resta è quella generazione di adulti auto-dipendenti, che vede il mezzo pubblico (nonostante l’Atm ormai sia un’azienda davvero efficiente) come le carrozze trainate dai cavalli, abituato a usare l’auto anche per attraversare un incrocio, assuefatto alla regola della doppia fila o della sosta selvaggia e creativa.

Nel mezzo c’è il buon senso, o almeno questa è la speranza. Mondello e quindi il sindaco Basile si stanno giocando tutto il favore di un’amministrazione eletta a pieni voti nelle stesse zone nelle quali oggi spuntano piste ciclabili e parcheggi a pagamento e persino (orrore!!!!!) alberelli che vengono piegati in due un minuto dopo dall’automobilista incivile di turno.

To be continued…. (al prossimo cordolo)

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