“Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare”. Inizia così il testamento spirituale del Papa emerito Benedetto XVI, deceduto lo scorso 31 Dicembre. Il documento è stato scritto da Joseph Ratzinger nell’estate del 2006 e non è mai stato cambiato.
E’ un testo semplice dove Ratzinger ringrazia Dio che definisce “il dispensatore di ogni buon dono“, colui che lo ha “guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto”.
I suoi pensieri vanno anche agli affetti più cari, come i genitori che, racconta il Papa emerito lasciandosi andare ai ricordi, “mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi”.
“Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta”.
Una lettera d’addio, carica di amore e gratitudine che si conclude con un importante lascito: “Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!“