Entrata sabato scorso a far parte della giunta comunale di Palermo guidata da Leoluca Orlando, Maria Prestigiacomo, neo assessore ai Lavori pubblici e presidente dell’Amap dal maggio 2015, dovrà rispondere davanti al tribunale di Termini Imerese, insieme ad altre 12 persone, dell’inquinamento del mare provocato in contrada Presidiana, a Cefalù (Pa), dallo scarico delle acque non adeguatamente depurate. Lo scrive il Giornale di Sicilia.
Il trattamento delle acque sarebbe stato sbagliato a causa della non corretta manutenzione dell’impianto di depurazione da parte dell’Amap, dell’Aps e dell’Ato Palermo 1. L’Arpa ha compiuto quattro monitoraggi: il 22 aprile e il 7 agosto 2014, il 9 giugno e il 25 agosto 2015.
Sarebbero stati superati i parametri dell’odore e di sostanze come l’azoto ammoniacale e i colibatteri. Nell’inchiesta della Procura di Termini Imerese, sono coinvolti pure gli ex liquidatori e gli ex curatori fallimentari della società Acque potabili siciliane, l’ex commissario ed ex liquidatore dell’Ato Palermo 1, Giovanni Avanti, e i suoi tre successori.
Il processo sarà celebrato dal giudice monocratico a partire dal 20 maggio. Il pm Guido Schininà, dato che l’entità delle eventuali pene sarebbe lieve, ha disposto la citazione diretta a giudizio, senza passare dall’udienza preliminare.