Tanta propaganda da un lato, quello del Ponte, poco decisionismo dall’altro, quello del Comune che secondo il fronte del no dovrebbe far valere le ragioni di tutela della città. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa organizzata dall’associazione Invece del Ponte che vede insieme quanti sono contrari all’opera ribadendo che non è posizione ideologica ma argomentata e scientifica. Salone delle Bandiere affollato stamattina dalle diverse anime del no all’opera.
“La trasparenza è fondamentale bisogna fare chiarezza su quello che davvero c’è nelle carte- ha dichiarato Elio Conti Nibali che in apertura dell’incontro ha lette due messaggi di Michele Ainis e della scrittrice Nadia Terranova contro il Ponte- Noi diciamo no alle decisioni calate dall’alto e del resto anche il vicesindaco Mondello aveva detto la stessa frase un anno fa ma poi non agito di conseguenza. Siamo alluvionati da informazioni propaganda ed è necessario che la gente sia informata. Si vuol far passare l’idea che il ponte si farà quando tutto è ancora da decidere, siamo ancora in tempo per fermare un’opera inutile e devastante”.
“La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina non rappresenta soltanto una ferita al valore costituzionale del paesaggio, è anche un oltraggio alla democrazia”. “È Necessario impegnarsi contro una propaganda penosa e servile nelle sue colpevoli e consapevoli omissioni”. Lo hanno detto il costituzionalista Michele Ainis e la scrittrice Nadia Terranova nei messaggi letti da Elio Conti Nibali in apertura dell’incontro durante il quale il comitato ha ribadito le ragioni del no al ponte, ha stigmatizzato gli annunci di propaganda di Stretto di Messina SpA e del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e ha richiamato le responsabilità politiche di chi ha l’onere e l’onore di rappresentare e tutelare gli interessi della città e le istanze dei suoi cittadini.
Laura Giuffrida ha chiesto una posizione più definita da parte dell’amministrazione Basile, magari anche insieme alla sindaca di Villa San Giovanni sempre nell’interesse dei cittadini che vogliono chiarezza: “Messina sarà devastata, vogliamo poter dire la nostra anche all’interno del tavolo tecnico del quale al momento non facciamo parte. In quel tavolo tecnico mancano le associazioni ambientaliste”. Ha poi spiegato che il 15 febbraio la Stretto di Messina ha comunicato d’aver verificato che un progetto vecchio di 12 anni è conforme a prescrizioni vecchie di 22 anni…. “L’approvazione definitiva del progetto avrebbe dovuto intervenire in un mese mentre il Cda della Stretto di Messina ne ha impiegati 4 e mezzo: ha tergiversato il Cda o era inadeguata la relazione di Eurolink?“
L’associazione Invece del Ponte punta a fare “controinformazione” rispetto a quella che viene definita pura propaganda. Un’operazione verità sulle tante questioni che non sono state chiarite o approfondite. Ci sono ancora altri passaggi da espletare, come la valutazione d’impatto ambientale, quella del Cipess e richiederanno tempo e trasparenza.
In prima linea contro il Ponte c’è anche Guido Signorino, economista ed ex assessore della giunta Accorinti: “La favola dei 120.000 posti di lavoro è stata smentita dagli stessi progettisti: in cantiere 4.300 e poco più di 17.500 considerando l’indotto, in gran parte non locali. Vogliamo vedere le carte per capire se è stato fatto su questo uno studio geologico serio. Per 4 mesi hanno tenuto nascoste le carte negandole alle associazioni nazionali ed ai parlamentari, un oltraggio alla democrazia”.
Carmelo Briguglio ha invitato il sindaco a esercitare i poteri alla città garantiti del titolo V della Costituzione, sia durante la conferenza dei servizi, che nell’istruttoria della V.I.A., pretendendo poteri decisionali. E, se ciò non avvenisse, a tutelare i diritti inalienabili della città in tutte le competenti sedi giudiziali. “Noi ci siamo”, hanno concluso i rappresentati del comitato Invece del ponte, “per difendere la città da un progetto sbagliato, inutile e dannoso e per contribuire alla costruzione di un percorso alternativo sviluppo sostenibile per il territorio, che valorizzi il ruolo logistico e la bellezza straordinaria dello Stretto di Messina”.
Per Invece del Ponte non si tratta di un no ideologico ma di un ragionamento convinto, basato su posizioni approfondite e scientifiche, analisi del sistema economico, della situazione dei porti e dei rapporti costi benefici. “Il rischio è che se Rfi e Anas non completeranno le opere strettamente connesse il Ponte sarà un pezzo di Lego inutile”. Nel frattempo, concludono i rappresentanti dell’associazione Messina sarà devastata.