Parlando di Amministrazione Accorinti è difficile evitare l’inciampo nel sarcasmo. E di questa caduta di stile gli Autori di queste righe, Giovanni Randazzo ed il sottoscritto, si dichiarano colpevoli, e per questo chiedono anticipatamente perdono.
Il tema è lo “zero“. Perché possiamo affermare, senza tema di smentite, che la politica dell’amministrazione cittadina è improntata alla filosofia dello “zero”: vedi il programma ambientalista “rifiuti zero”, o la discussa Variante urbanistica “zero volumi”. Anche se con una certa forzatura retorica dovremmo dire che la politica “zero” sta in realtà dando “zero” risultati. Cerchiamo di spiegare meglio cosa si intende dire, a proposito di “zero”. Dalla filosofia “zerista” si muove la gestione dei rifiuti, ovvero una politica incentrata essenzialmente su riciclo e riuso, quindi sostanzialmente sulla raccolta differenziata.
Però, nonostante annunci e slogan le percentuali di raccolta differenziata si fermano al 10%, non molto sopra lo “zero”. Ma quand’anche si superasse tale percentuale, l’obiettivo “rifiuti zero”, a Messina, senza un impianto di biostabilizzazione per l’organico o di incenerimento per l’inorganico, e mancando nell’immediata vicinanza un’industria atta alla trasformazione del differenziato, sarebbe un’utopia bella e buona. Risultato: da noi i “rifiuti zero” o debordano dai cassonetti o finiscono in discarica.
Anche nella filosofia urbanistica di Accorinti & Co viene introdotto il concetto di “zero” volumi. Che consiste nel garantire lo stesso volume di edificabile, spostandolo da una zona all’altra del territorio cittadino. La questione volume “zero” è però mal interpretata, perché per una città a rischio come Messina, l’importante non è mantenere la volumetria, ma riacquistare suolo. Oggi le moderne tecniche progettuali ci permetterebbero di realizzare costruzioni sicure ed energeticamente autonome, utilizzando superfici sempre minori, spingendole in altezza.
Di fatto, risparmiando superfici si potrebbero realizzare edifici più alti e più sicuri e governando questa disponibilità di spazi liberi, si potrebbero creare spazi di verde, e di socializzazione per i cittadini. Quindi anche qui “zero” risultati per la città, dai programmi dell’Amministrazione.
Ma lo “zero”, non più solo slogan, è diventata la cifra complessiva dell’azione amministrativa della Giunta Accorinti. Per cui abbiamo “zero” igiene cittadina, “zero” bilancio previsionale, “zero” mense scolastiche, “zero” servizi sociali, “zero” trasparenza, “zero” semafori funzionanti, etc. etc. etc. Insomma l’Amministrazione “zero”. Ma anche “zero” progettualità, “zero” capacità di visione, “zero” attenzione alle periferie. Tutti questi “zeri” poi significano “zero” sviluppo e “zero” speranze per il futuro dei nostri giovani.
E coloro ai quali toccherà amministrare la città la prossima volta, dopo questa disastrosa esperienza, non ripartiranno da “zero”, bensì da “sottozero”!