La Cattedrale di Palermo argomento di discussione sui principali Social, con una foto che ritrae un cablaggio a “cielo aperto”, che dal soffitto si incunea in un angolo interno della sontuosa architettura.
Il suono delle campane, sono da sempre simbolo di gioia che porta la mente a ripercorrere i momenti di festa e di aggregazione di una comunità. Ogni campana ha una propria nota, nell’insieme il complesso campanario, costituisce anche uno strumento musicale. Formato dal battaglio o batacchio; dal ceppo; la ferramenta che unisce la campana al ceppo con al centro un isolatore. Ed infine la ruota, che nella gestione manuale trovava posto la corda per il suono della campana.
Spesso oggi le campane sono sostituite da apparecchi elettronici che tentano di riprodurne il suono ma in modo macchinoso e inefficace. Fortunatamente le otto campane in bronzo della Cattedrale di Palermo, dai timbri sonori importanti, vibrano ancora vigorose grazie all’aiuto della tecnologia e di alcuni servocomandi elettrificati. Un sistema che ha sostituito la vecchia corda con una catena, che a sua volta è collegata ad un motore che determina il movimento della campana.
Infine sono presenti una serie di cavi di varie misure e dimensioni per il collegamento dei motori, dei freni, dei martelli, dei dispositivi di sicurezza con il quadro potenza, che nella Cattedrale di Palermo ancora una parte si possono ammirare tra le statue, modanature e affreschi.
“I cablaggi in questione, che controllano il sincronismo delle campane – dichiara Monsignor Filippo Sarullo parroco della Cattedrale – sono stati istallati oltre mezzo secolo fa. Sicuramente avranno pensato più all’efficienza che al decoro del monumento. Fortunatamente questa ferita scomparirà, grazie ai lavori conservativi che partiranno a breve. Spero tanto che la grande condivisione mediatica delle pagine social di questa fotografia, sia seguita da altrettanta partecipazione alle tante attività della nostra parrocchia”.