Tra le segnalazioni arrivate in questi giorni alla rubrica de ilSicilia.it “La città chiama…”, c’è quella di Giuseppe che lamenta quella che ormai da oltre nove anni è la chiusura del Parco Ninni Cassarà, luogo in cui era solito andare con i suoi figli.
A quasi dieci anni dal sequestro per la presenza di amianto nel terreno infatti, il parco risulta ancora chiuso al pubblico, nonostante al suo interno siano in molti gli uomini che lavorano per tenerlo sempre in ordine e pronto alla riapertura.
Per Francesco Teriaca direttore Coime Palermo: “Stiamo aspettando che il giudice valuti i carotaggi che sono stati fatti per verificare la bontà del sottosuolo. La perizia è stata depositata qualche tempo fa ma ancora attendiamo un responso. Speriamo che quanto prima si possa aprire la ‘zona verde’ del parco”.
Il parco infatti è stato diviso in tre zone: la “verde“, lato corso Pisani che si estende per circa 15 ettari e rappresenta il 60 per cento della superficie, una “gialla” che si trova in mezzo come cuscinetto e una “rossa”, a ridosso di via Basile, dove i livelli di inquinamento sono più alti, perché è stata la più esposta al deposito illecito di rifiuti. La speranza è che il Comune possa recuperare quantomeno la prima zona.
“Siamo fiduciosi perché mi accorgo tutti i giorni di quelli che sono i progressi di questo parco. Noi lo viviamo giornalmente in una situazione di salubrità tra piante ed alberi in perfetta salute. La speranza e quella di poter condividere tutto ciò con i cittadini”, conclude.
Potete inviare le vostre segnalazioni al numero WhatsApp 378.0835993.