Villaggio Le Rocce verso la vendita. E’ questa la soluzione che potrebbe essere formalizzata già nei prossimi giorni dalla Città Metropolitana di Messina, ente proprietario del complesso naturalistico ubicato a Taormina, che si affaccia sulla baia di Mazzarò. Cateno De Luca aveva lanciato già nei giorni scorsi un primo segnale sul futuro de Le Rocce, decidendo di revocare un atto di indirizzo del predecessore Renato Accorinti, riguardante l’oasi naturalistica taorminese, nel quale lo scorso 18 maggio scorso aveva dato mandato al dirigente dei servizi tecnici generali dell’ente di avviare nel più breve tempo possibile la procedura per acquisire le manifestazioni di interesse alla valorizzazione del compendio immobiliare.
Ora il passaggio successivo, a quanto pare, dovrebbe essere quello che porterà alla previsione di una procedura pubblica di vendita del villaggio Le Rocce. De Luca starebbe entrando nell’ordine di idee di porre in essere un provvedimento drastico per dare una svolta al futuro de Le Rocce, che l’ex Provincia non ha le risorse per gestire l’oasi e al contempo non vuole dare in gestione ad altri senza un ritorno economico per l’ente.
Palazzo dei Leoni punta a fare cassa su un bene che, nonostante le forti potenzialità e la indubbia bellezza del luogo, da oltre 40 anni a questa parte in termini economici non ha praticamente portato nulla nel forziere dell’ex Provincia regionale. Le Rocce è rimasto chiuso dal 1972 al 2015, quando venne riaperto con affidamento del bene che allora venne dato in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Fiumara d’Arte. Secondo il sindaco metropolitano occorre “valutare ulteriori possibili soluzioni, mirate a valorizzare e rendere fruibile la struttura con vocazione turistico-alberghiera, dalle quali l’Ente possa trarre maggiori vantaggi economici, considerata la criticità della situazione economico-finanziaria in cui, attualmente, versa questo ente”. E la soluzione che può portare un beneficio alle casse di Palazzo dei Leoni sarebbe proprio quella della dismissione de Le Rocce, attraverso un bando di gara. Ovviamente andrà anche fatta una stima di quello che potrebbe essere l’effettivo valore economico di un immobile di particolare rilievo, che potrebbe essere valutato tra i 7 e i 10 milioni di euro. Altrettanti ne serviranno, in seguito, per le relative opere di maquillage a chi vorrà acquisire la proprietà del villaggio Le Rocce.
Bisognerà vedere, in ogni caso, anche nella prospettiva delle vendita se la Città Metropolitana porrà comunque qualche vincolo sulla destinazione d’uso del bene. I residenti della zona, e più in generale i taorminesi, vorrebbero che Le Rocce possa tornare a rivivere rimanendo fruibile a tutti e senza che venga realizzata una struttura alberghiera, bensì invece valorizzando l’area con un utilizzo di carattere culturale anche per i turisti.
Dopo lo stop alla gestione della Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti (nella foto), imposto dal Cga, dunque, per Le Rocce si fa strada l’ipotesi della dismissione del bene. Si attende anche di capire se il Comune cercherà di aprire un confronto sul destino del villaggio e sull’aspettativa dei taorminesi di un recupero dell’oasi con vocazione naturalistica. Si tratta, d’altronde, di un immobile che può rappresentare a pieno titolo un’addizione nell’offerta culturale e turistica della zona a mare di Taormina.