E’ questa la classe politica che ci meritiamo?
E’ questa la migliore rappresentazione della politica che i circa 1000 tra deputati e senatori sanno esprimere?
Siamo passati dal teatrino della politica alle battute di taverna. Non intendo generalizzare, sono certo che tra i nostri parlamentari nazionali bisogna fare sempre le giuste distinzioni. Ma quello che, giornalmente, vediamo sicuramente non può essere rassicurante.
Andiamo ai fatti.
Le elezioni politiche del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – si sono tenute domenica 4 marzo 2018. I risultati bocciarono Renzi e la rivoluzione Renziana, Leu e la sinistra, ma non diedero nessuna maggioranza al centro destra o ai Cinque stelle. Di Maio e Salvini pensarono bene di firmare un contratto per governare il Paese e si allearono.
Adesso Di Maio, Grillo, Di Battista, Salvini, Giorgetti scoprono che l’alleanza non regge.
Ma un progetto politico non si subisce per contratto, bisogna avere un idea chiara e condivisa del proprio Paese.
Inoltre, bastava un contratto per avvicinare così diversi personaggi politici che per tutta la campagna elettorale avevano sottolineato le loro diversità progettuali e umane? I modelli di vita siano essi politici, sentimentali o sociali non si cambiano per contratto. Sono quelli che ci hanno formati, che abbiamo studiato e condiviso, e per i quali spesso abbiamo lottato. Chi li cambia o li accantona solo per rispettare un contratto o peggio per il desiderio di governare, vuol dire che non ci credeva seriamente o non aveva nessuna buona idea.
Non poteva che finire a tirarsi i piatti … Così fu!
Sentiamo parlare di slealtà, affidabilità, mummie e bikini. Vediamo improvvisamente senatori e deputati della sinistra che tra una passeggiatina in autostrada ed un ispezione in barca hanno trovato la soluzione a tutti i problemi della Sicilia, dell’Italia, dell’Europa e… Perché no? dell’emisfero astrale e boreale. Mentre quando governavano la Sicilia, l’Italia e l’Europa quei problemi restavano e restarono, ci riempivano di numeri positivi su tutto e noi a chiederci da dove prendessero quei dati, vista la catastrofica condizione in cui versavamo.
Ormai il confronto politico è sugli insulti, stanno li a farsi le pulci per trovare il modo e l’argomento migliore per tentare di attaccare e squalificare l’avversario politico. Ma è modo ? E’ questa la politica?
Basta con situazioni pasticciate, con accordi basati sul rancore o sul desiderio di poltrone.
Fermiamo questa triste deriva fatta da sostenitori e denigratori da stadio, da pochi veri leader e molti scarsi luogotenenti, e poi da tanti troppi nomadi della politica senza ne arte ne parte. Così si accentuerebbero le diversità ed i problemi.
Chi oggi propone alleanze fantasiose non è affidabile come non lo è stato quando governava.
Le dichiarazioni di Zingaretti, Berlusconi, Salvini, Meloni, Calenda e in Sicilia di Musumeci, Lupo e Miccichè, mi fanno ben sperare che si possa tornare a votare. A questo punto, cari politici, potete cominciare a confrontarvi sui programmi?
Ho desiderio di ascoltare progetti seri per l’Italia. E per seri intendo idee fattibili nel breve, con date certe di inizio e fine. Un sistema che aiuti, sburocratizzi ed agevoli le famiglie e le micro e piccole aziende. Le Grandi industrie e le multinazionali i loro interessi se li sanno ben difendere e si vede. I macro sistemi ed i grandi progetti vanno pure bene, ma pensiamo anche all’immediato.
Quando sento parlare di progetti a media e lunga scadenza entro nel terrore, perché capisco che nessuno pensa ai problemi familiari e imprenditoriali che si hanno ogni fine mese, quelli sì che arrivano con puntualità !