Carissimi
“Mi vedete preoccupato?”
Non scambiatemi per qualcuno che ha rilevato in passato in modo bizzarro il “Palermo calcio”, con questa domanda, perché non è di calcio che vi voglio parlare adesso, ma di una cosa ancora più importante e a me più consona, la vita quotidiana.
Le preoccupazioni sono tante e i cuori palpitano non più per amore ma per paura, paura di ciò che può fare la cosa più auspicabile di questa vita, dopo la salute e cioè “l’intelligenza”.
Immaginatevi che, se finanche tutti i potenti del mondo si siedono attorno ad un tavolo ovale, con in mezzo il Santo Padre a parlare di intelligenza o, meglio, della “paura che può fare l’intelligenza” a questo mondo nel nostro futuro, dobbiamo esser messi proprio male.
Voi mi direte, vacci piano perché qui si parla di “intelligenza artificiale”.
Amici miei, non so voi, ma io vivo in un mondo dove la fa da padrone la “deficienza naturale” e credetemi, non solo ce ne tanta in giro, ma è così tanto bene diffusa e distribuita e posizionata nei posti chiave dove può far danno che “l’intelligenza” seppur “artificiale” (e avercene) non potrà mai averla vinta a questo mondo.
Ne abbiamo parlato tanto in passato del “cretino” e di come per dirlo alla Flaiano “oggi anche il cretino fosse specializzato” che per semplificarci le cose, il nostro “mondo che conta” per garantirsi continuità e durata, prenda un “cretino” e ancor meglio se è “raccomandato” da altri “cretini” (il massimo del massimo) e lo metta in posizioni di “responsabilità” dicendogli di non toccare nulla e far fare tutto alla “scimmia” come nella mitica barzelletta del “carabiniere e della scimmia nello spazio”.
Ma siccome il “cretino” è cretino, non ascolta, e vuol fare vedere di essere dotato di una “intelligenza sopraffina” tale da sapere imitare la scimmia e a quel punto, come da “logica” (altra parola grossa), fa danno ed ecco conosciuta la “deficienza naturale”, poiché dall’alto, uno con almeno un “neurone” che governa la partita e che distrae le masse con questo gioco ci deve essere.
Ecco che per giustificare la “legittimità di un cretino” ai posti di vertice e riparare i danni e le nefandezze che costui fa, si sprecano tante “intelligenze” (anche modeste) ma in quanto tali su cui si sarebbe potuto lavorare per cambiare il mondo e invece costoro, da vittime, alimenteranno le file dei piagnoni che si lamenteranno del fatto che non cambierà mai niente e magari non eserciteranno il loro diritto di voto auto castrandosi e finendo per farsi contagiare diventando “cretini a loro volta”.
Poi ci sono quegli altri, pure cretini, che decidono di autoproclamarsi “intelligenti” per volere divino, coloro che neanche si sforzano di competere, guardando gli altri dall’alto verso il basso, essendo loro, ognuno di loro, nel proprio animo, il meglio del meglio e che si riconoscono tra di loro e quando stanno insieme in gruppo ridono di quelli che pensano essere i difetti altrui.
Mi direte: Ma sono cretini? Esatto, anche loro lo sono, ma oltre ad esser specializzati questi hanno fior di master alle spalle, ma come penserete, almeno hanno una qualità in più, sono “furbi” e non si sporcano a competere, ma il più delle volte “rubano il pallone” per non far fare la partita.
Questo è il mondo che io vedo e che tutti noi viviamo e pensate che una eventuale “intelligenza” seppur “artificiale” possa fare più danno? Ma dite vero?
Pensate che ci possa essere una “intelligenza artificiale” più pericolosa di una “cretinaggine genuina e naturale”, coltivata o cresciuta nel tempo proprio per esercitare il ruolo di “utile idiota”?
“A Francè, magna tranquillo” al giorno d’oggi, il 90% del nostro tempo, in qualunque ambito lavorativo e suppongo anche all’ombra del Tuo “Cupolone” è impiegata non per costruire ma per sanare i danni che un cretino al vertice ha generato e noi al mondo d’oggi, essendo profondamente ironici siamo arrivati a chiamarla “meritocrazia”.
Un abbraccio, Epruno.