Un dato è emerso ieri nel corso dell’incontro tenuto alla Presidenza del Consiglio dei ministri per fare il punto sullo stato di attuazione degli interventi del ‘Patto per la Sicilia’ e sull’avanzamento della spesa dei Fondi strutturali nell’Isola.
Alla riunione, protrattasi per più di un’ora e presieduta dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, hanno partecipato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, con gli assessori alla Salute, Ruggero Razza, alle Attività produttive, Mimmo Turano, e all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla.
“Un dato rilevante – afferma il presidente Musumeci – è il notevole ritardo degli anni precedenti. Abbiamo, infatti, ereditato una situazione pesante perchè dal 2014 a oggi, durante il governo Crocetta, non è stato fatto molto, forse neanche il minimo necessario. Entro il prossimo 31 dicembre, dobbiamo certificare oltre settecentocinquanta milioni di euro del Fondo di sviluppo regionale, mentre ne risultano spesi appena sette“.
E’ emersa, quindi, la necessità di monitorare le varie fasi degli interventi e accelerare le opere in esecuzione e in affidamento, ponendo dei correttivi. Per il ‘Patto per la Sicilia’ (2,3 miliardi di euro), in particolare, si procederà a rimodulazione del Parco progetti (circa millecinquecento), per evitare un’eccessiva polverizzazione della spesa, pur mantenendo come priorità le risorse idriche, i rifiuti e il dissesto idrogeologico, oltre ad accelerare sulla depurazione.
“Per questo motivo – conclude Musumeci – sarà costituita una task force composta da rappresentanti del ministero e del governo regionale e torneremo a riunirci frequentemente. Da qui al 2020 dovremo spendere 5 miliardi di euro. E’ un’occasione che una terra povera come la Sicilia non puo’ assolutamente farsi sfuggire”.