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Hashish da Napoli a Palermo. C’è anche il fiancheggiatore di Messina Denaro. Gli arrestati dicevano: “Uagliò, mai un fermo”

giovedì 1 Dicembre 2016
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C’è anche uno dei favoreggiatori di Matteo Messina Denaro nell’operazione antidroga conclusa stamane dai carabinieri di Palermo. Un fiume di hashish che dalla Campania giungeva in Sicilia attraverso una fitta rete di corrieri ed organizzatori. L’operazione riguarda 7 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. I provvedimenti sono del gip Lorenzo Janelli su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Palermo.

Gli arrestati, accusati di associazione finalizzata al traffico di droga, sono i palermitani Matteo Cracolici, 49 anni, Francesco Failla 42 anni, Antonino Marino, 38 anni e i napoletani Giuliano Marano, 44 anni, Francesco Greco, nato a Marano (Na), 63 anni e Francesco Battinelli, 53 anni. L’indagine è una costola di quella denominata “Panta Rei”, che a dicembre 2015 portò all’arresto di 38 persone ritenute appartenere ai mandamenti mafiosi di Porta Nuova e Villabate-Bagheria. I carabinieri hanno individuato un canale di approvvigionamento di hashish sul’asse Napoli-Palermo, che serviva a inondare le piazze di spaccio della città. Gli organizzatori si vantavano di non avere mai subito un arresto: ”E’ bello quando ha detto ‘uagliò io non ho mai un fermo! Da vent’ anni a venire a mo!”’.

I rapporti tra esponenti di vertice del mandamento di Porta Nuova e un noto pregiudicato 50enne palermitano, Matteo Cracolici, ritenuto un favoreggiatore di Matteo Messina Denaro (per averne curato la latitanza all’inizio degli anni novanta nel territorio di Bagheria) ha consentito numerosi sequestri di droga. Cracolici andava spesso a Marano (Napoli) a casa di Greco al quale consegnava denaro nascosto nel doppio fondo della sua autovettura per far poi rientro a Palermo. Poi il fornitore, attraverso un corriere, spediva a bordo di un veicolo modificato e preceduto da un auto “staffetta”, la droga verso il capoluogo siciliano che venivano depositati in una villetta ad Aspra, nel comune di Bagheria, messo a disposizione dagli acquirenti palermitani. Una volta ripartiti i campani i siciliani andavano nel residence e prendevano la droga da distribuire in città. Durante uno di questi viaggi nel giugno 2015, sono stati sequestrati 131 kg di hashish trasportati nel doppio fondo di un veicolo.

 

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