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Palermo, operazione antidroga allo Zen: market a conduzione familiare e “pizzini”, sette indagati

lunedì 29 Gennaio 2018
colonnello Antonio Di Stasio
Nella foto il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo

Operazione antidroga dei carabinieri nel quartiere Zen, a Palermo. Stroncato un florido traffico di sostanze stupefacenti gestito da un intero nucleo familiare.

Uno degli indagati, detenuto nel carcere ‘Pagliarelli’, impartiva gli ordini attraverso “pizzini” che consegnava alla madre. Sono in tutto sette le persone raggiunte da provvedimenti cautelari. Tre indagati sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta dei fratelli Davide ed Antonj Arizzi, di 26 e 27 anni, e di Semire Ben Dhaou, di 21 anni. Mentre la misura cautelare dell’obbligo di firma e’ stata disposta nei confronti di Carmelo Arizzi, 59 anni, Chiara Giuseppa Arizzi, 29 anni, e Santa Lo Iacono, 56 anni. Invece, nei confronti di un settimo indagato è stata disposta la misura della libertà vigilata.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura. Le indagini sono state avviate nell’aprile 2017, quando i militari hanno arrestato Daniele Arizzi, trovato in possesso di 2 chili di marijuana, 400 grammi di hashish e 18 grammi di cocaina in un appartamento nei pressi della Stazione Carabinieri, all’interno dello Zen. E’ stato così’ che gli investigatori sono risaliti uno per uno a tutti i componenti della famiglia Arizzi che, nell’attività di spaccio sarebbe stata aiutata da Semire Ben Dhaou. Nel corso delle indagini è’ emersa la figura di Davide Arizzi che, nonostante in carcere, avrebbe tentato di dare ordini al fratello Antonj, impartendo velate disposizioni allo scopo di far proseguire la coltivazione di piante di marijuana.

I militari della Stazione San Filippo Neri, all’interno di un cunicolo situato al di sotto di un padiglione dello Zen, sempre di fianco alla caserma dei Carabinieri, hanno individuato una botola ricavata sul pavimento di un vano condominiale, che conduceva in un locale sotterraneo dove erano custodite 20 piante di marijuana dell’altezza di 1 metro circa, con lampade e reattori, impianti di condizionamento ed aspirazione e quant’altro necessario per la coltivazione, oltre a 20 dosi di cocaina, circa 800 grammi di marijuana e quasi 1,5 chili di hashish. Ed e’ proprio dal ritrovamento di questa piantagione di marijuana che l’indagine prende il nome “Under Square”. Nel corso dell’attivita’ investigativa i carabinieri hanno trovato un “pizzino” addosso a Santa Lo Iacono, madre di Davide Arizzi, consegnatole dal figlio detenuto in occasione di un colloquio in carcere. Grazie alle informazioni in esso contenute gli investigatori sono risaliti alla grande quantà di droga, nascosta in un cunicolo sotterraneo del padiglione dello Zen 2.

Ad aiutare i due fratelli Arizzi nell’attività di spaccio al dettaglio c’era Semire Ben Dhaou, 22 anni, legato da un rapporto di amicizia con entrambi.

I carabinieri hanno anche accertato che Antonj Arizzi, Semire Ben Dhaou e Giovanni Palazzolo, a causa della mancanza di denaro derivante dai numerosi sequestri operati dalle forze dell’ordine, avrebbero pianificato di rapinare un centro scommesse a Balestrate. Il colpo non si è mai verificato grazie all’intervento dei carabinieri che, preventivamente, hanno proceduto a diverse perquisizioni domiciliari. Per questo a Giovanni Palazzolo, 30 anni, è stata applicata la misura della libertà vigilata.

L’operazione odierna è l’ennesima dimostrazione che non esistono zone franche dell’illegalità e che l’opera delle forze dell’ordine deve essere costante e concreta perché lo Stato continui ad essere un riferimento insostituibile e tangibile“. Cosi’ il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo. “Il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo – aggiunge il colonnello Di Stasio -, al pari delle altre Forze di Polizia impegnate sul territorio a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, opera in piena sinergia nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e, grazie anche alla direzione dell’Autorità Giudiziaria, ancora una volta risponde ai bisogni di sicurezza della città. Pertanto, proprio con riferimento al quartiere Zen e nell’ottica di un sinergico e strutturato lavoro di tutela sia del singolo individuo sia del territorio, si ricorda l’attivazione nel 2010 di un presidio della Benemerita nel quartiere dello Zen (Zona Espansione Nord) perché tutti possano avvertire la vicinanza di un’Istituzione cui potersi indirizzare nei momenti di difficoltà. L’insediamento dei Carabinieri deve quindi rappresentare non solo un deterrente per la criminalità, ma anche un efficace sostegno per superare la situazione di marginalità che affligge una zona dove si registra la microcriminalità, l’infiltrazione mafiosa e la dispersione scolastica”. “Oggi – sottolinea il colonnello del carabinieri -, la Stazione San Filippo Neri – che esercita la propria competenza nell’ambito dello Zen 1, Zen 2, Tommaso Natale e Pallavicino – è indirizzata anche a diverse iniziative sociali alle quali si è’ aderito sulla scia del progetto ‘Cultura della legalità promosso dal Comando Generale dell’ Arma dei Carabinieri. L’obiettivo e’ alimentare cosi la fiducia nelle Istituzioni anche e soprattutto in quartieri della periferia. Tra queste progettualità mi preme ricordare quella realizzata con la fondazione ‘Albero della vita onlus’ con la quale e’ nato il laboratorio ‘ImpariAmo Insieme’. Trenta bambini di scuola primaria tra i 6 e i 10 anni sono periodicamente affiancati, nelle attività’ di dopo scuola, da tutor carabinieri, per ridurre ed eliminare le difficoltà scolastiche e per condividendo con loro anche attività ludiche quali la preparazione della merenda o di un pranzo consumato da tutti, insieme. La perseveranza, diceva Rousseau, e’ una virtu’ dolorosa, ma alla fine porta dolci frutti”.

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