“Sta succedendo a Palermo, a Bari e a Napoli. E non solo. Presso almeno una decina di sedi Caf – sulle oltre duemila – del sindacato autonomo Unsic si sono verificati casi di richieste riguardanti il tema del reddito di cittadinanza. A Palermo, dove i numeri dei cittadini richiedenti informazioni sono stati più rilevanti, gli operatori sono stati costretti ad affiggere un cartello, scritto anche in lingua araba, spiegando l’inesistenza di una tale pratica”.
E’ quanto si legge in una nota dell’Unsic, sindacato autonomo d’impresa.
“Alcune persone – spiega Totò Barone, responsabile del Caf – si sono presentate addirittura con un finto modulo per tale richiesta e non sappiamo chi l’abbia messo in giro”.
“Occorre che si sciolga subito un gigantesco equivoco attorno al reddito di cittadinanza: è evidente che non potrà essere un ‘reddito universale’, ipotesi tanto affascinante quanto utopistica e accademica, che nessun paese al mondo pratica – aggiunge Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, sindacato autonomo d’impresa -. In realtà, quello che serve e che si può fare è soltanto un reddito minimo ‘condizionato’, dove chi si trovi in dimostrato stato di bisogno si impegni a seguire corsi di formazione, a lavorare in forme di servizio civile, a accettare le proposte di lavoro offerte. Questo è quanto si fa in tutta Europa. In pratica, si può estendere e rafforzare il nuovo strumento del Reddito di inclusione, che già va in questa direzione: qui c’è uno spazio importante per i patronati, gli enti di formazione, le agenzie di collocamento pubbliche e private, e qui tutti possono fare la loro parte”.
Inoltre, “un caso abbastanza frequente in questi giorni è la richiesta di un bonus da 1.900 euro per single e vedovi – rende noto ancora Mamone -. Tutto deriverebbe dalla promessa di un aumento dell’Anf, cioè dell’assegno per il nucleo familiare di 142 euro al mese. Qualcuno ha fatto i calcoli e si presentano ai Caf già con la richiesta annuale”.
Un altro caso che segnalano dai Caf dell’Unsic e che ha interessato tutto il 2017 è quello dell’Ape volontaria. “Annunciata a fine 2016, in realtà non è ancora possibile presentare la domanda, ma solo, da un mese, richiedere il certificato del diritto – spiegano – . Eppure è da oltre un anno che fiumi di persone pretendono di presentare le domande presso le nostre sedi”.
Anche a Catania stessa storia
E anche a Catania si sarebbero verificati episodi analoghi, con persone che si sono rivolte ai Caf e al Comune per chiedere delucidazioni su come ottenere il bonus promesso dal candidato premier 5 Stelle Di Maio.
“Alcune persone si sono presentate ai Caf chiedendo di avere i moduli per il Reddito di cittadinanza promesso dal M5S: è stato spiegato loro che avrebbero potuto fruire invece del Reddito di inclusione, misura di contrasto alla povertà messa a punto dal governo Gentiloni, per la quale, grazie alla task force che abbiamo varato, sono state già presentate 6.500 domande“.
Lo dice l’assessore al Welfare del comune di Catania, Fortunato Parisi, sottolineando che “questo strumento, operativo dal prossimo luglio, prevede sia un beneficio economico mensile fino a un massimo di 540 euro pagato attraverso una Carta di pagamento elettronica, sia un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa per singoli e famiglie. Così come per il Reddito di cittadinanza è condizionato all’accettazione di percorsi di formazione e all’accettazione delle eventuali proposte di lavoro“.