La gara contro il Chievo, pareggiata per 1-1, è solamente un pretesto; anche con una vittoria la B sarebbe arrivata questo pomeriggio a causa della vittoria dell’Empoli. Un pretesto anche questo: un anno difficile, sicuramente, ma la retrocessione è meritata. Oggi c’è stata solo l’ufficialità di una condizione che era già sotto gli occhi di tutti da molti mesi. Si è visto, non è stato un problema di allenatore, la rosa a disposizione prima di Ballardini, De Zerbi e Corini poi di Diego Lopez e Bortoluzzi è stata sicuramente non all’altezza della massima serie. Il Palermo segue quindi gli abruzzesi del Pescara nella serie cadetta ed adesso tocca a tutti, da Baccaglini a Bortoluzzi (se ci sarà ancora lui), pensare ad un campionato di serie B da protagonista. E non è una cosa semplice. Il Palermo di quest’anno non ha quasi mai lottato, solamente nella gara contro la Fiorentina si sono visti i veri leader (vedi Diamanti, quasi mai impiegato quest’anno), per il resto poco o, meglio, nulla.
La gara la fa il Chievo ma non ci sono squilli, il Palermo cerca di sfruttare la fascia sinistra con Aleesami ma l’assenza di Nestorovski si fa sentire ed il solo Sallai, anche se molto dinamico, non può sostituirlo nella migliore maniera.
Solo nella ripresa la partita si ravviva leggermente dopo il vantaggio del solito Pellissier su calcio di rigore, fischiato dal direttore di gara per un fallo in area di Bruno Henrique su Inglese. Fulignati intuisce ma il tiro di Pellissier è troppo forte. Il Palermo cerca di essere pericoloso ma l’ex Sorrentino è impeccabile su Chochev e Goldaniga. Proprio Goldaniga tenta di tenere a galla i rosanero, firmando sotto porta, le rete del pareggio, sfruttando un involontario assist proprio di Pellissier. L’arbitro concede sette minuti di recupero, il Palermo attacca – invano – forse sperando in una sconfitta dell’Empoli, vittorioso invece per 3-1 contro il Bologna. La gara termina al 97° minuto ed il Palermo torna in serie B.