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La muffuletta: una delle tante golosità siciliane | LA RICETTA

venerdì 1 Novembre 2019
Muffuletta siciliana

Con la muffuletta, pane della tradizione siciliana, che si consuma la mattina del 2 novembre, chiudiamo la lunga pagina dedicata alla Festa dei Morti.

Origine storica
La “muffuletta” ha origini molto antiche e si narra sia nata prima dell’Impero Romano. Per quanto riguarda l’etimologia, invece, in siciliano significa “pane molle e spugnoso”, una definizione che la legherebbe al francese in cui la parola “mou” si traduce con molle, morbido. Tuttavia la stessa radice etimologica non ci consente di escludere la sua origine sassone e, nello specifico, il riferimento sarebbe il termine “muffin”, piccola focaccia. L’ipotesi più avvalorata la lega alle soldatesse sveve che, durante la loro permanenza nella nostra isola, iniziarono ad aromatizzare con i semi di cumino il cibo di cui disponevano e, anche, il pane azzimo, che erano solite consumare. L’uso del cumino serviva da una parte a prolungare i tempi di conservazione e dall’altra era una buona strategia per coprire il sapore di alimenti non sempre freschissimi e quasi mai di giornata.

Del resto, la stessa medicina naturale considera questa spezia un ottimo rimedio naturale per molte patologie di natura intestinale. A questo bisogna aggiungere che favorirebbe la montata lattea nelle puerpere, il che spiegherebbe il perché della dedica di questo pane, che, peraltro, viene consumato anche durante il pranzo e la cena del 7 dicembre, alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, alla Madonna. Solitamente è farcita con sarde salate, olio extravergine di oliva, pepe e caciocavallo in scaglie.

Negli Stati Uniti ha acquistato notorietà a partire dal 1906, quando un siciliano, Salvatore Lupo, poco dopo essere sbarcato a New Orleans aprì qui il Central Grocery, dove iniziò a vendere e servire la sua personale versione del celebre panino siciliano. Per lungo tempo continuò a chiamarsi muffulettu con le 3 u tipiche del nostro dialetto, in seguito, però, il nome si è americanizzato in virtù della naturalizzazione in cittadini americani dei tanti italiani sbarcati a Ellis Island tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

Nonostante le sue origini siciliane, la muffuletta ha acquistato un carattere internazionale e sono tante, ormai, le città statunitensi, soprattutto le grandi metropoli, in cui non è difficile trovare accanto ai famosi “hot dogs”, “big cheese” anche il “muffuletta sandwich” che, considerata un vero e proprio must negli USA, viene cucinata con un ripieno di cipolle, verdure di vario tipo, olive nere, provolone, sale, pepe, e, naturalmente, l’immancabile cumino.

Il 2 novembre a Palermo, in ricordo degli antichi banchetti che si svolgevano all’interno dei cimiteri per la “Festa dei Morti”, si usa ancora oggi mangiare a “muffuletta”. L’usanza di imbandire banchetti aveva come scopo quello di accorciare le distanze con i parenti defunti e di condividere insieme a loro, almeno per un giorno all’anno, il momento del pasto. Anche se questa tradizione è ormai scomparsa, nessuno, però, a Palermo rinuncerebbe, in questo giorno, alla propria “muffuletta” che può essere sia “maritata”, condita con la ricotta di pecora, sia “schietta”, con olio d’oliva, sale, pepe, sarde salate e caciocavallo.

Ingredienti per 4 muffulette:

  • olio extra vergine d’oliva q.b.
  • 100 g di filetti di acciuga sott’olio
  • origano
  • sale
  • pepe
  • caciocavallo a scaglie

Procedimento:

Nella preparazione si può scegliere se farlo “a caldo” o “a freddo”.

Nella versione “a caldo” si fanno sciogliere in padella le acciughe insieme all’olio, si versa questo condimento nelle “muffulette” e si aggiunge il caciocavallo grattugiato.

Nella versione “a freddo”, invece, la pagnotta si condisce semplicemente con le acciughe, olio, sale, pepe, origano e, alcuni aggiungono l’aceto.

Buona muffuletta a tutti.

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