Fa discutere il progetto di una compagnia aerea targata Trinacria. Il presidente del consiglio di gestione di Aerolinee Siciliane Luigi Crispino e il consigliere Giacomo Guasone hanno incontrato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone a cui hanno illustrato i programmi, la strategia e la filosofia aziendale della compagnia aerea.
Dopo la deficitaria esperienza di Air Sicilia, compagnia aerea che durò poco e finì male, dopo il fallimento di WindJet che lasciò tutti a terra per fallimento, i disagi nei collegamenti e la beffa delle tratte sociali stabilite dal governo inducono a dar vita ad una nuova compagna aerea sicula, ma la costituzione stessa sembra una favola o forse una bella speranza, un sogno proibito.
L’idea nasce nel bel mezzo delle critiche e delle polemiche legate al caro voli nello scorso dicembre. Il 14 gennaio è partito il percorso costitutivo e adesso si passa agli atti e sembrerebbe che ai centocinquanta soci fondatori stiano per unirsi cinquecento sottoscrittori.
Il piano economico prevede di acquisire 12 aeromobili entro cinque anni. Considerando che il costo di un Airbus va, a seconda del modello, dai 75 ai 115 milioni di euro ciascuno, si parla di un investimento che in 5 anni supererebbe il miliardo di euro ma nel piano economico l’investimento è valutato in 300 milioni di euro che comunque, allo stato, significherebbe un esborso superiore al mezzo milione di euro per ogni investitore attuale a fronte di dividendi del 3% ovvero analoghi a qualsiasi fondo di rischio proposto da qualsiasi banca ad un risparmiatore facoltoso.
La compagnia, però, precisa che non intende acquistare gli aerei, ma prenderli in leasing: “Aerolinee Siciliane basa il suo programma su aerei in leasing. Questa scelta, ovviamente, non implica alcuna necessità di disporre di centinaia di milioni”. A sottolinearlo è Claudio Melchiorre, vicepresidente del consiglio di Sorveglianza di Aerolinee Siciliane.
L’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone è molto cauto e afferma al ilSicilia.it: “Abbiamo incontrato i vertici della compagna aerea Aerolinee Siciliane e preso atto delle positive intenzioni e dei programmi che stanno animando l’iniziativa. Il progetto presenta sicuramente diversi motivi di interesse, alla luce dell’oggettivo penalizzante quadro dei collegamenti aerei fra la Sicilia e il resto d’Italia, e proprio per questo non può che trovare nella Regione un interlocutore attento”
“Il piano va approfondito – aggiunge – e, riguardo a un’ipotetica partecipazione pubblica alla società, abbiamo ribadito che l’eventuale disponibilità della Regione, dopo opportuni accorgimenti al progetto, potrebbe essere discussa”.
Anche sull’incontro con la Regione, il vicepresidente di Aerolinee Melchiorre precisa: “Quanto alle valutazioni regionali, sono appunto valutazioni regionali. Noi non abbiamo stimolato alcun intervento della Regione. Come abbiamo chiaramente comunicato, l’assessore Marco Falcone ci ha invitato a parlare con lui perché voleva conoscere il progetto. Nel corso dell’incontro con i nostri vertici ha chiaramente detto che non conosceva Aerolinee Siciliane. Abbiamo spiegato con chiarezza cosa facciamo e chiarito che la strategia, l’assetto societario e le nostre
azioni sono improntate alle previsioni statutarie che si basano su azionariato diffuso, trasparenza, efficienza ed efficacia della spesa. Su queste regole di comportamento siamo vincolati e non c’è possibilità di cambiarle. Abbiamo spiegato anche che i nostri azionisti sono tanti siciliani che hanno acquistato azioni di tasca propria e sono di diritto e di fatto persone alle quali dobbiamo correttezza e gestione seria e ottimale”.
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