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Matera Capitale europea della cultura 2019 è stata scelta, il 16 e il 17 febbraio, per il corso “La Sanità segue la Cultura“, il provider scientifico e la segreteria organizzativa dell’evento è gestita da Collage s.p.a. di Piero Sola.
Matera è stata scelta per questo evento proprio per la capacità di proporsi attraverso nuove metodologie e processi di apprendimento, come guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura.
Un piano di “Rinascimento del Mezzogiorno”, di una politica di inclusione e di approccio alle nuove tecnologie per incidere positivamente sul piano socio-culturale. Questi ambiti non possono ignorare l’importanza degli aspetti sanitari e socio-sanitari, in cui la “Sanità come Cultura” contribuisce al miglioramento dello stato di salute della popolazione.
In questo contesto una vera governance di sistema, la sinergia tra pubblico e privato e il contesto economico, devono contribuire al rafforzamento del Sistema Sanitario, rendendolo prima di tutto credibile e quindi sostenibile, per realizzare un percorso ideale di migliore accesso alle cure.
Soltanto superando le mere logiche economicistiche, che in maniera miope potrebbero vedere il farmaco come voce di costo, si possono considerare le effettive ricadute economiche sul Sistema Sanitario, attraverso terapie efficaci e sicure in grado di ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Da tutto questo consegue una reale riduzione dei costi diretti ed indiretti. Un esempio è il paziente affetto da patologie croniche come Asma e BPCO, per il quale oggi potrebbe ipotizzarsi un percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale più funzionale ed efficiente, anche in considerazione della presenza di importanti comorbilità cardiovascolari e metaboliche.
Tuttavia si impone innegabilmente la necessità di realizzare “documenti di consenso” in cui clinici, industria farmaceutica e amministratori concordino serie azioni condivise.
Tali azioni si possono condensare in due categorie: azioni condivise per rendere sostenibile il Sistema Sanitario e l’intero Sistema Paese e azioni coerenti e integrate per rispondere ai bisogni dei cittadini, riducendo gli sprechi ed ottimizzando l’uso delle risorse.
L’Asma e la BPCO, insieme alle comorbilità cardiovascolari e metaboliche, rappresentano quelle malattie croniche non comunicabili che devono essere al centro di azioni efficaci e concordate a partire da documenti propositivi, che possano diventare strumenti decisionali per i policy-maker e tutti gli stakeholder.
Matera è il luogo ideale per progettare il futuro del nostro Sistema Sanitario in un percorso iniziato a Palermo nel 2018.
“La cultura è un elemento essenziale – afferma il professore Salvatore Corrao, direttore dell’UOC di Medicina interna, Arnas Civico Palermo – per qualunque professionista, ma nell’ambito della popolazione io lo ritengo estremamente importante perchè i cittadini hanno un obbligo, capire ed essere adeguatamente informati per sapere utilizzare al meglio il Sistema Sanitario Nazionale con i suoi servizi. Quindi, questo eccesso di informazione con una serie di fake news può portare il cittadino a utilizzare il sistema sanitario male, mentre abbiamo un’avanzata delle malattie croniche che si associa anche ad un invecchiamento della popolazione che dovrebbe partecipare in modo proattivo alle cure utilizzando al meglio il SSN altrimenti quest’ultimo che ha consente l’accesso alle cure a tutti potrebbe non essere più sostenibile “.
“Il Sistema Sanitario Nazionale è tra i più efficienti e per certi versi anche all’avanguardia perché consente di dare senza preclusioni accesso alle cure alla popolazione – afferma il professore Nicola Scichilone, malattie respiratorie croniche, università di Palermo – è ovvio che però è un sistema che può generare anche delle difficoltà e la prima è data da un problema di comunicazione e interazione tra il territorio e l’ospedale, intendendo per territorio la medicina generale che è quella che gestisce in gran parte le patologie croniche respiratorie complesse, come in questo caso, e l’ospedale inteso come lo specialista che deve intervenire con una diagnosi di secondo livello e per una terapia appropriata“.
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