“Leggiamo che a Catania qualche individuo, magari appartenente a qualche centro sociale, sia pronto a contestare l’arrivo in città del leader della Lega il prossimo 20 aprile. Anche a Messina uno dei rappresentanti del Pd di Renzi-Faraone sul posto, tale Alessandro Russo, su Facebook scrive di essere impaziente di accogliere ‘degnamente’ Salvini, che sarà nella città dello Stretto sempre lo stesso giorno. E giù commenti su come organizzare la contestazione al leader della Lega. Pd e centri sociali quindi. Rinnovano un film già visto: quello del Pci e delle Brigate Rosse, sembrano due parti nella stessa commedia”.
Così il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini, coordinatore Sicilia occidentale. “Quelli del Partito democratico dunque tirano la pietra e nascondono la mano, pronti a giustificare ‘i compagni che sbagliano’ e avendo, allo stesso tempo, una strana concezione della democrazia: tutti liberi di parlare tranne chi non la pensa come loro. Senza dimenticare – prosegue Pagano – quanto è avvenuto solo poche settimane fa a Napoli, con De Magistris agitatore delle piazze, fomentatore delle tensioni e gli scontri susseguenti che ci sono stati tra teppisti e forze dell’ordine. Nel merito la sinistra fa così perché, politicamente parlando, ha il terrore di Salvini, che è riuscito a fare breccia nel cuore di una bella fetta di siciliani. E’ uno dei pochi leader che gode di credibilità, che dice le cose come stanno e che mette al primo posto il popolo. E questo vale sull’invasione di clandestini, sull’Europa delle lobby, sull’euro, sulle tasse messe dalla sinistra. Noi andiamo avanti per la nostra strada”.
“La Sicilia che vuole cambiare – conclude – che non vuole continuare a essere presa in giro e che vuole tornare a essere protagonista, guarda alla Lega e a Salvini come l’unico partito serio e l’unico leader affidabile”.