E sono centoventi anni!
Un età che l’aquilotto, simbolo del Palermo calcio, si porta davvero bene, nonostante un cambio di stemma non proprio digerito da parte della tifoseria.
Una storia che parte il 1 novembre 1900, quando Ignazio Majo Pagano fondò il club cittadino con la prima storica denominazione “Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club”. Un’esistenza segnata dai colori rosanero, voluti fortemente dall’allora consigliere Giosuè Airoldi, con una frase contenuta in una lettera che oggi è storia: “rosa e nero, come il dolce e l’amaro“.
Una ricorrenza celebrata da tutti i tifosi, anche in maniera ironica. Come fatto dalla pagina “Bidoni Rosanero“, che ha voluto dedicare un post ad alcune figure “mitologiche” che hanno vestito la maglia della squadra del capoluogo. “Ci hai regalato Hop, Saurini, Balogh, Aleesami, Chochev e un miliardo di altri ancora. Ma nonostante i tuoi 120 anni, non ti cambieremmo per nessun’altra al mondo. Buon compleanno amore nostro“.
UNA RICORRENZA AGRODOLCE
Tuttavia, possiamo parlare di un compleanno agrodolce in casa Palermo. Se la passione dei veri tifosi rimane immutata in qualunque condizione di classifica, quelli un pò più mirati ai risultati guardano ad un piatto che decisamente piange. La formazione di Roberto Boscaglia si ritrova nei bassifondi della graduatoria, con un solo punto in classifica e alla ricerca di un’identità di gioco.
Un inizio reso difficile dall’emergenza coronavirus e da alcune scelte societarie, come quella di non svolgere amichevoli precampionato o quella di non comprare un vero bomber di categoria. Limiti visti in tutta la loro evidenza già nella sfida contro il Teramo, squadra che aveva già diversi minuti nelle gambe e che nel secondo tempo della prima giornata di campionato li ha fatti valere.
Dicevamo dell’emergenza covid-19, che sta limitando il Palermo calcio anche nelle gare disputate. Il cluster scoppiato nello spogliatoio rosanero ha costretto la società a chiedere alla Lega il rinvio di quattro gare. Sono state posticipate nell’ordine la sfida casalinga contro la Turris (a dieci minuti dall’inizio e con relative polemiche annesse); la trasferta di Catanzaro; il recupero contro il Potenza (partita già rinviata a causa di due positività nella formazione lucana); ed infine la sfida di oggi contro la Viterbese.
Oggi inoltre è stato rinviato un altro grosso evento in programma per il club di viale del Fante, ovvero l’inaugurazione del “Palermo Museum”. Un lavoro di mesi, frutto di una ricerca di materiale storico ma con un occhio al futuro e alla multimedialità. Purtroppo il coronavirus non guarda in faccia niente e nessuno.
I rosanero si dovrebbero rivedere in campo, si spera, nella sfida del 4 novembre contro il Catanzaro. Speriamo di poter tornare presto a parlare di calcio giocato.
IL POST DI BIDONI ROSANERO