“La pop art è un modo di amare le cose” diceva Andy Warhol e da questo monito partirono una serie di “icone”, è il caso di dire dal controverso apprezzamento.
L’arte consumata come ogni opera commerciale: partì da qui Warol, replicando, all’infinito, i soggetti, mutando i contorni ma non i temi, accendendo e spegnendo i colori.
Per uno dei più importanti esponenti della Pop Art come Andy Warhol, ogni icona va masticata, ingoiata, copiata e rigettata, in maniera tale da svuotarla da ogni significato.
Ecco quindi The Flowers, Mao, Marilyn Monroe, Mick Jagger, Liza Minnelli, la principessa Diana come soggetti da reinventare.
Il genio del pioniere della Pop Art sbarca a palermo con la mostra “Andy Warhol – L’Arte di essere famosi” che si inaugurerà il 18 ottobre a Palazzo Sant’Elia (inaugurazione ad inviti alle 18,30, apertura al pubblico dal 19 ottobre) e che comprende circa 180 differenti soggetti, tra opere uniche, multipli ed oggetti d’arte, della Rosini Gutman Collection, che abbracciano gran parte dell’intero percorso artistico ed iconografico dell’artista, dal 1957 al 1987.