Un’ampia retrospettiva dedicata all’opera di Giovanni De Simone (Palermo 1930-1991) è esposta nel Padiglione Tineo dell’Orto Botanico, sede espositiva dell’Università di Palermo, istituzione organizzatrice dell’iniziativa, dal titolo “L’arte oltre la materia – Ceramiche Disegni, Dipinti“.
Nella Sicilia del ‘900, regno della ceramica di tradizione, Giovanni De Simone è stato sicuramente l’artista-artigiano più rappresentativo e creativo, colui che ha portato una ventata d’aria nuova modificando il fare di quest’arte antica quanto l’uomo.
La sua capacità di fondere insieme elementi di repertorio e linguaggi moderni, unita a una grande conoscenza dei materiali ne fanno un unicum nel panorama isolano.
La mostra, curata da Maricetta Di Natale, Sergio Intorre, Paolo Inglese e Maurizio Sajeva con l’allestimento di Carla Lenzo, racconta il percorso di De Simone proponendo lavori in ceramica, bozzetti, disegni, dipinti dagli inizi, a Faenza dove frequentò l’Istituto d’arte per la ceramica, fino agli esiti più recenti, interrotti dalla morte.
Sempre l’artista sperimenta sulle forme e sui colori, con risultati tecnici di grande rilievo: suo è quel rosso aranciato chiamato “De Simone”, suoi sono gli azzurri trasparenti come “acqua”, i verdi intensi e i gialli squillanti, sue sono le forme allungate e quelle geometriche di ispirazione picassiana.
La sua ricerca appare pienamente immersa nel contesto culturale coevo in un “legame strettissimo col territorio“, si legge nella nota critica di Intorre, che lo porta a immergersi nella quotidianità della serialità produttiva, basti pensare ai pavimenti, alle stoviglie, alle insegne di negozi e alle decorazioni dei nuovi edifici molte delle quali oggi distrutte.
Ma si tratta sempre di lavori che sfidano il limite, “lo spazio fisico del manufatto“, nei quali un immaginario figurativo fervidissimo mescola elementi desunti dal folclore a inserimenti colti.
I lavori di Giovanni De Simone sono tutt’oggi esposti al Moma di New York e al Victoria and Albert di Londra; doveroso dunque l’omaggio della sua città natale a questo inesauribile inventore di storie e di forme che si pongono anzitutto come atto d’amore per la Sicilia.
Fino al 29 maggio (foto ANSA)