L’associazione “Aiutiamo il Burundi” compie tre anni e grazie alla generosità di tanti siciliani che hanno contribuito a sostenere una pluralità di azioni rivolte alla popolazione del Burundi, sono state realizzate tante opere al fine di aiutare donne e bambini in difficoltà.
Fra le prime attività avviate, oltre che contribuire alla copertura finanziaria per sostenere la struttura ospedaliera di Karusi e supportare il personale medico già presente, è stata completata la chiesa di Butahana, destinando al suo interno uno spazio oratorio, con aule per la didattica, una di queste multimediale utilizzate dagli orfani di Mabay e sostenuto in particolare due degli orfanotrofi del Burundi.
E’ stata donata una borsa di studio ad una giovane radiologa Burundese presso l’azienda ospedaliera ” Il Giglio“, che potrà così tornare nel suo paese ed utilizzare gli strumenti diagnostici messi a disposizione dalla missione.
Dopo il gala di beneficenza al Teatro Massimo, tenuto lo scorso ottobre e che ha visto la partecipazione di tantissimi sostenitori, è stata effettuata la spedizione di un container carico di materiale sanitario destinato all’ospedale e all’orfanotrofio di Karusi.
Ad anticipare l’arrivo del container, è stato svolto un corso di formazione per i medici che hanno imparato ad usare gli Ecografi.
“Attraverso il dialogo con alcuni parroci e le istituzioni Burundesi e il vivere questo territorio, ci poniamo di fronte dei dati importanti dai quali far partire nuove progetti. – dichiara il comitato in una nota – Partendo da questi dati che stiamo andando a rinnovare il nostro impegno tornando il prossimo 1 novembre in Burundi per realizzare un Centro per quelle “mamme bambine” che partoriscono tra gli undici e i tredici anni, che superato il problema di morte da parto, si presenta subito quello di come prendersi cura dei propri bambini evitando così il loro abbandono perché non in grado di poter garantire loro il nutrimento“.
“Il Progetto “Centro per mamme e bambini” sarà di supporto alle attività già avviate attraverso l’assistenza sanitaria e vuole contribuire a ridurre la mortalità materno infantile e il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni per malnutrizione o malattie tanto comuni altrove, quanto fatali in Burundi e aiutare le giovani madri a prendersi cura dei loro neonati. Accoglierà più di 200 piccole mamme che dopo essere state seguite durante la loro gravidanza, saranno preparate, formate, oltre che per accudire il proprio nascituro a me prendersi cura di quei bambini che divenuti orfani avranno bisogno di chi si prende cura di loro. Costruito il centro, vi sarà la presenza di personale esperto che consentirà un elevato livello di assistenza socio-integrata, con l’impegno di motivare e formare il personale locale che contribuiranno a rendere possibile ogni giorno la prosecuzione del progetto e ripagarci degli sforzi“.