“Ogni tanto Leoluca Orlando incappa in qualche scivolone più o meno involontario. Oggi che è impegnato in prima linea nella difficoltosa scelta del candidato del centrosinistra per le regionali in Sicilia di novembre, il sindaco afferma che lui corre per vincere e che non ci sta a ripetere l’esperienza con Rivoluzione Civile alle politiche del 2013. Un’affermazione che, se confrontata con i risultati di ieri, un po’ preoccupa. Orlando dice infatti di non voler correre per perdere, eppure l’unica volta che ha corso alle elezioni come candidato a Presidente della Regione è stato proprio per perdere contro Cuffaro in modo secco ed inequivocabile (60% contro 37%)”.
La polemica a sinistra la accende l’ex pm Antonio Ingroia (che di Rivoluzione civile fu il leader), che sceglie la propria bacheca Facebook per rispondere alle affermazioni del sindaco di Palermo. Ingroia ci va giù pesante.
“Orlando dice di non voler ripetere un’esperienza minoritaria come quella di Rivoluzione Civile, eppure fu uno dei principali artefici a convincermi a guidare quell’avventura politica sostenendo che sarebbe stata vincente. Quindi meglio guardarsi bene dalle “previsioni politiche” di vincere di Orlando”.
“Quanto ai nomi in campo per la guida della Regione – aggiunge Ingroia – il problema resta sempre lo stesso: quello del metodo di scelta, che è come sempre improntato alla candidatura calata dall’alto, in questo caso per di più da leader nazionali di partito, e dei partiti responsabili della disastrosa e deleteria attività del governo nazionale”.
E poi l’affondo finale: “Con tutto il rispetto del rettore Micari, che io neppure conosco come la stragrande maggioranza dei siciliani, il punto centrale è che resterà un candidato che esiste solo non perché individuato da Orlando, né tanto meno dal mondo civico, ma perché espresso dai partiti, anzi da due leader nazionali di partito che si chiamano Matteo Renzi e Angelino Alfano. Due avversari politici di Azione Civile e di ogni movimento civico di sinistra, il cui modello di governo, su scala nazionale, ha prodotto i ben noti disastri degli ultimi anni. Orlando farebbe bene a domandarsi se non è proprio questa l’esperienza da non ripetere e a dedicarsi all’amministrazione della sua città che ne ha proprio bisogno…”