La tredicesima edizione de Le Vie dei Tesori, dedicata alla memoria dell’assessore Sebastiano Tusa, ha fatto registrare numeri importanti.
Rispetto allo scorso anno, si sono registrati 272 mila visitatori, sfiorando i 404 mila utenti totali, considerando tutte le province.
Tra tutti, però, il dato che salta all’occhio è quello relativo all’indice di gradimento, pari al 91 %, dei turisti che hanno preso parte ai weekend, chiedendo che il festival venga ripetuto.
Secondo l’Osservatorio sul Turismo delle isole europee, l’OTIE, che ha studiato l’effetto “Palermo” nel dettaglio, in sintesi, il 42 % dei visitatori è arrivato a Palermo appositamente per partecipare alla manifestazione.
Se ancora servissero testimonianze o altri numeri per sottolineare che la strada da battere per il rilancio turistico dell’Isola, in generale, debba passare dalla valorizzazione delle innumerevoli risorse artistiche disseminate in ogni angolo, la chiusura della stagione 2019 ne è conferma.
Le Vie dei Tesori quest’anno ha aperto quasi 500 luoghi delle più diverse titolarità (Stato, Regione, Comune, Diocesi, Università, enti diversi, privati). Sono stati fatti investimenti, tra l’altro, sui giovani, restaurando tre opere d’arte nelle città che hanno partecipato a questa edizione.
LE VIE DEI TESORI A PALERMO
Ecco i luoghi che sono stati aperti: la chiesa di Santa Caterina, Loggiato San Bartolomeo, il rifugio antiaereo di Palazzo delle Aquile; il complesso del Santissimo Salvatore; l’Oratorio di San Lorenzo; la Cattedrale; l’oratorio della Carità di San Pietro ai Crociferi; il Teatro Bellini; il Villino Florio e le Stanze al Genio; il Cimitero degli Inglesi; l’Educandato Maria Adelaide; la Prefettura e la Questura; le due Missioni di Biagio Conte; il museo sociale e il teatro di Danisinni; il complesso del Malaspina e il carcere Ucciardone; l’aeroporto di Boccadifalco; la Casina Cinese e la Palazzina ai Quattro Pizzi all’Arenella.
E da Roma sono giunti, per il quarto anno, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica e i patrocini del Senato, della Camera, del ministero dei Beni culturali.
Altra carta vincente su cui il Festival punta ogni anno è il progetto KIDS, pensato per i più piccoli, che ha coinvolto quasi 4 mila bambini sia in città che in provincia, a Carini e Ficuzza.
Il Festival, che non gode di finanziamenti pubblici stabili, è un progetto di innovazione sociale, espressione coniata per la prima volta nel 1972 per indicare progetti e strategie di sviluppo alternative e sostenibili.