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L’ennesimo rinvio del ‘collegato’ mette a nudo i limiti della maggioranza con le opposizioni che incalzano

giovedì 14 Giugno 2018

L’Ars delle polemiche senza fine, l’ultima ieri sui migranti da accogliere e le proteste dei 5stelle all’indirizzo del presidente maltese Marie Louise Coleiro Preca,  ospite del parlamento siciliano martedì scorso, ha trovato il modo per rinviare, una volta di più la trattazione della mini –finanziaria, il collegato alla legge di stabilità regionale approvata ad aprile.

La maggioranza, peraltro, non aveva i numeri, anche per questo, dopo due ore di dibattito la seduta è stata rinviata a martedì all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo convocata: “Ho l’impressione che oggi non si voglia lavorare”, l’accorata premonizione, dopo pochi minuti dall’inizio della seduta, del vicepresidente  dell’Ars Roberto Di Mauro.

Nella seduta di ieri ha trovato posto anche l’ennesima polemica sui rifiuti: “Qualche giorno fa, – ha dichiarato Giampiero Trizzino (M5s)- dopo due settinane di studi, la Commissione Ambiente, di cui sono componente,  ha espresso parere favorevole sul Piano stralcio dei rifiuti, firmato dall’assessore Pierobon.   Il 7 giugno, con una norma viene sconfessato tutto il lavoro della Commissione ambiente, perché l’ordinanza n. 4 rif del 7 giugno stabilisce aspetti completamente diversi. Abbiamo, così, una situazione in cui l’assessore Pierobon stabilisce un piano di rientro per l’emergenza rifiuti e tre giorni dopo, Musumeci ne stabilisce un’altra“.

“Nel piano stralcio – ha proseguito Trizzino –  è previsto che si raggiunga il 65 per cento di differenziata in cinque anni. Il Comune di Palermo oggi è a quota 10 per cento. Secondo l’ordinanza firmata da Musumeci, invece, entro la fine di questo mese tutti i comuni devono raggiungere il 65 per cento. E’ chiaro che il presidente Musumeci ha preso un abbaglio. E poi pone interamente a carico dei comuni il trasferimento fuori regione dei rifiuti. E, se ciò non avviene, secondo l’ordinanza di Musumeci, si può applicare la decadenza degli oneri comunali e si può attivare un procedimento di commissariamento dei Comuni, che da qui a due mesi alla chiusura dei consigli comunali. Vorrei rassegnare queste perplessità”.

Di diverso avviso Giusy Savarino, presidente commissione Territorio e Ambiente all’Ars che ha invece indicato come indicativi e non perentori gli incrementi di raccolta differenziata a cui sono chiamati i Comuni siciliani.

Per il Pd è intervenuto invece Anthony Barbagallo: La decisione della giunta Musumeci in tema di rifiuti, che scarica sui comuni enormi responsabilità e costi aggiuntivi che rischiano di accrescere il numero di enti locali in dissesto, appare ingiusta ed incomprensibile.  E ha aggiunto: “L’ordinanza n. 4 del 7 giugno del Presidente della Regione Siciliana sancisce infatti nuovi oneri in capo ai comuni che non raggiungono il 35% di raccolta differenziata – ha proseguito Barbagallo – costringendoli ad inviare a spese proprie l’indifferenziato all’estero. Alla luce delle possibili azioni di alcune amministrazioni comunali, tutto questo potrà essere oggetto di valutazione giudiziaria nelle sedi preposte. Per quel che ci riguarda: chiederemo una immediata audizione dell’assessore all’Energia Pierobon in quarta commissione per rettificare l’ordinanza e trovare soluzioni alternative che vadano nella direzione di un reale e serio coordinamento del sistema della raccolta e gestione dei rifiuti d’intesa con i comuni siciliani”.

In chiusura di seduta infine il vicepresidente della Regione Gaetano Armao ha replicato a una vecchia polemica  a distanza con il M5s: “ho dichiarato che il ‘grillismo’ sarebbe un ‘cancro’, inteso ovviamente quale processo degenerativo, per la nostra cagionevole democrazia, in termini impersonali, in una riunione politica chiusa in un piccolo centro della Provincia di Palermo. E ha continuato: “Il retorico appello a porgere le scuse ai cittadini – dei quali mi ritengo come Voi e non meno di voi servitore e che pertanto considererei del tutto naturale – non può esser raccolto”.

 

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