È una sorta di mantra che ho sentito ripetere più e più volte nella mia vita, e che – a volerla dire tutta – ho sempre ripetuto anche io: l’età è solamente un numero, una data sui documenti, due numeretti che attestano quella che la Legge definisce età anagrafica, che – per fortuna – non coincide quasi mai con l’età che sentiamo davvero dentro!
La vita e le esperienze mi hanno portato a conoscere un sacco di gente, un sacco di persone, e ciò che posso dire è che quasi mai l’età anagrafica di costoro coincide con l’età che dimostrano materialmente. Badate bene: non mi sto riferendo al fisico, all’aspetto esteriore. No: sto parlando di qualcosa di più profondo. Sto parlando dell’età che ognuno di noi sente davvero!
Sto parlando di quell’età capace di smentire e smontare ogni tua certezza: ho conosciuto persone di vent’anni molto più mature di certi quarantenni, ed anziani di ottant’anni molto più attivi di certi ventenni, e tutto questo partendo, proprio, dall’assunto che l’età vera, probabilmente, non è quella che calcoli dal giorno in cui sei nato. No. L’età vera è quella che ti senti addosso, è quella che ti permette di vivere, che ti da la gioia e la spinta di guardare alle tue giornate con occhi sempre diversi, con uno sguardo rinnovato anche quando tutto diventa difficile e sembra voler remare contro!
Certo, paradossalmente c’è chi si sente addosso più anni di quelli che realmente ha per età anagrafica, ma è una bella fonte di speranza il pensiero che, probabilmente, costoro sono una percentuale molto minore rispetto a chi vive la propria vita sentendo molti meno anni di quelli che ha!
È il particolare caso di uno tra i miei più cari amici, un fratello: V. si porta addosso benissimo i suoi quasi 46 anni. Lo conosco da più di un decennio, e la sua peculiarità è sempre stata quella di vivere la propria vita con l’allegria, la gioia e la forza di un ventenne: non si perde mai d’animo, va in giro, ascolta musica dal vivo, va a ballare (anche solo se è il caso), e, in generale, fa cose che molti ventenni non avrebbero la forza neppure di immaginare. Proverbiale il suo aneddoto in cui mi racconta che, una sera, è entrato in un locale per una serata di musica Drum ‘n’ Bass e, poco prima di accedere, un addetto alla vigilanza, vedendolo, ha esclamato: “signore, è consapevole che questa è una serata Drum ‘n’ Bass, vero?”
Ecco. Lo ammiro molto il caro V., e ammetto che, a volte, vorrei avere la sua forza, il suo temperamento e la sua tenacia. A conti fatti, è la riprova vivente di come l’età, davvero, sia solamente un numero: sta a te decidere se vivere la tua vita per eccesso o per difetto rispetto ai tuoi stessi anni!