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L’evoluzione del maschile e del femminile e la mente collettiva

giovedì 25 Giugno 2020

Oggi vorrei provare a sfruttare le mie competenze per far luce su una questione che riguarda sia uomini sia donne: l’evoluzione del maschile e del femminile riferiti alla mente collettiva.

Il dimorfismo sessuale è il fenomeno per il quale gli individui dei due sessi presentano un insieme di caratteristiche diverse dal punto di vista morfologico e funzionale. Il sesso dell’individuo è irrevocabilmente determinato su basi genetiche ma gli elementi maschile e femminile presentano una tipica evoluzione in ciascun essere vivente, da un lato, e nella mente collettiva, dall’altro.

Occorre anche considerare gli ormoni che promuovono lo sviluppo dei caratteri sessuali femminili, detti “estrogeni”, e quelli che agiscono sui caratteri sessuali maschili, chiamati “androgeni”. Il meccanismo di azione degli ormoni sessuali è affidato ad azioni di tipo stimolante o inibente nei confronti di specifiche caratteristiche biologiche preesistenti e la loro azione non si evidenzia fino a che essi non abbiano raggiunto una determinata concentrazione nel sangue. L’azione degli ormoni sessuali è di tipo specifico (mascolinizzante o femminilizzante) indipendentemente dal sesso dell’individuo in cui essi agiscono e avviene sotto il controllo di fattori extragonadici, il più importante dei quali è rappresentato dall’ipofisi (Francesco Figura). Gli ormoni, infatti, influenzano l’umore e l’organismo nel suo insieme, compresi il comportamento e le capacità cognitive. Sono correlati, dunque, a una aumentata ed eccessiva suscettibilità verso tutto ciò che può urtare il sistema nervoso, per esempio un giudizio critico nei propri riguardi. Il giudizio, però, non lo si trasmette solo direttamente ma anche non verbalmente, attraverso il linguaggio del corpo e la metacomunicazione. Ed ecco dove voglio andare a parare: perché certi uomini tendono a sminuire una donna anzi che esaltarne le caratteristiche, le qualità e la bellezza? Si tratta di perversione, di retaggio culturale, di mente collettiva, del livello di evoluzione raggiunto dal proprio maschile e femminile e di una risposta dell’organismo agli ormoni.

In altre parole, neanche fare complimenti o disprezzare è il risultato di processi e accadimenti psichici semplici. Lusingare e guardare con ammirazione equivale a dare importanza che corrisponde, per alcuni, ad ammettere di non essere all’altezza, di non potere possedere sessualmente ed emotivamente una persona “eminente”. E, poi, c’è la perversione che ha indotto in un grave blocco ed errore evolutivo il maschile che c’è sia nelle donne sia negli uomini: ecco perché, per alcuni, diventa eccitante trattare male l’altro, ignorarlo, sminuirlo, disprezzarlo. Che sia soltanto dando un’età maggiore di quella che oggettivamente si dimostra. In questo modo, con una formazione reattiva, cioè, si protegge l’Io da aspetti psicologici conflittuali. Questo genere di uomini (o chi ha questo livello di evoluzione del maschile e del femminile), spesso, ha la tendenza ad avere un partner stabile che rispetta (almeno apparentemente), magari con caratteristiche psicofisiche mediocri e, poi, cerca un amante più bello, più raffinato, più eccitante, al quale non riserba il benché minimo segnale di affetto e considerazione.

Non so se siamo programmati, parlando di mente collettiva, a commettere questo errore e a cercare di comprenderlo a vantaggio di soddisfazioni superiori. Non so se ci siamo progettati da soli ripetendo questo errore di generazione in generazione ovvero quello di conferire superiorità al maschile e inferiorità al femminile. Di fatto, quando si commette per secoli uno stesso fallo, esso si impianta nella mente fino a quando non lo sfatiamo recependolo. È difficile riconoscerlo perché fa comodo a molti. Tuttavia, è sviluppando l’empatia che si promuove l’evoluzione.

Tu, uomo, non cercare il femminile nella donna ma cercalo e riconoscilo in te, poiché tu lo possiedi sin dal principio. Tu, donna, non cercare il maschile nell’uomo ma prenditi piuttosto cura del lato maschile presente in te, poiché tu lo possiedi sin dal principio (Jung).

Parlo di maschile e femminile perché anche le donne che si fanno trattare male manifestano uno squilibrio energetico fra le due componenti, un’evoluzione mentale limitata e la coazione a ripetere l’errore collettivo. Un uomo sicuro del suo lato maschile esprime anche un lato femminile: pazienza, dolcezza, tenerezza, protezione, poesia, arte. La donna sicura del suo lato femminile è fortemente attratta da un uomo che le presenta il suo lato femminile perché esprime una maggiore libertà e dolcezza, la rassicura. Una donna sicura della propria femminilità può esprimere anche la sua parte maschile ed essere razionale, coraggiosa, intraprendente, responsabile, indipendente, capace di progetto e di comando. Se l’essere umano non riconosce entrambe le sue parti come utili e complementari, non sarà in pace con se stesso e potrà squilibrare il rapporto di coppia. Uno dei compiti evolutivi che abbiamo è quello di imparare a riconoscere il lato oscuro, quella parte di noi che sentiamo come distruttiva perché altrimenti ci sbaraglia. Dobbiamo prendere contatto con le risorse positive non ancora elaborate, nascoste e farle fiorire (Jung).

Se si evolve non si fa solo il proprio bene ma quello collettivo. A chi piace la beneficenza dico che la migliore opera pia è quella di fare uno sforzo evolutivo che sembrerà sovrumano ma, poi, sarà tutto più easy.

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